Al Festival di Avignone, il passato ricomposto di Malicho Vaca Valenzuela – Libération

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Al Festival di Avignone, il passato ricomposto di Malicho Vaca Valenzuela – Libération
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chili

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In “Reminiscencia”, spettacolo infestato dal territorio, il regista cileno unisce la sua storia personale e la dolorosa eredità sociale del suo Paese.

Quando il Covid ha bussato alla porta del mondo all’inizio del 2020, il Cile stava lottando nel Social Estallido, questo grande movimento di protesta contro le disuguaglianze sociali e le molteplici disfunzioni del Paese. La pandemia avrebbe presto segnato la fine della pausa. Malicho Vaca Valenzuela iniziò allora una lunga reclusione nella casa di famiglia a Bellavista, nel centro di Santiago. “Da tempo raccolgo oggetti eterogenei come targhe metalliche rinvenute per le vie della città recanti gli antichi nomi delle diverse arterie più volte ribattezzate” dice il regista, autore di Reminiscenzache presenterà alla palestra del liceo Mistral dal 17 al 21 luglio. “Con l’isolamento, ho letto dozzine di blog su questo; Ho anche rivisto tutto il materiale conservato sul mio computer, una raccolta di immagini, luoghi e legami familiari e tutto ciò ha dato vita ad una mappa personale. Geolocalizzando questi oggetti o spazi a cui non avevo più accesso, volevo vedere quanto lontano potevo arrivare”.

“Collage di memoria collettiva”

Una sera ha postato su Instagram immagini che testimoniano le tensioni sociali avvenute negli anni nella capitale. Un professore universitario argentino, interessato al suo lavoro, gli inviò immediatamente un film di otto minuti su una Santiago antidiluviana. Iniziare a

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