un anno dopo, una marcia in omaggio a Nanterre

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Mounia Merzouk, la madre di Nahel, partecipa a un raduno in omaggio a suo figlio, a Nanterre, il 29 giugno 2024. JULIEN DE ROSA/AFP

Diverse centinaia di persone si sono riunite sabato 29 giugno a Nanterre per rendere omaggio a Nahel, 17 anni, la cui morte un anno fa durante un controllo di polizia provocò diversi giorni di disordini in tutto il paese.

Guidati dalla madre e dai parenti della vittima dietro uno striscione “Giustizia per Nahel e per tutti gli altri”il corteo è partito all’inizio del pomeriggio dalla spianata Charles-de-Gaulle, a poche centinaia di metri dal quartiere Pablo-Picasso dove viveva l’adolescente, verso piazza Nelson-Mandela dove l’adolescente è morto.

Dietro di loro, tanti giovani silenziosi, vestiti con magliette bianche, che leggono “Giustizia per Nahel, giustiziata il 27 giugno 2023”. “Siamo qui per sostenere la madre”ha spiegato all’Agence France-Presse Fatou, 16 anni, venuta con due sue amiche.

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Domande sulla sparatoria dell’agente di polizia

Il giovane è stato ucciso il 27 giugno 2023 da un proiettile sparato a distanza ravvicinata da un poliziotto in moto che controllava il veicolo su cui era alla guida. Secondo gli elementi dell’indagine, il veicolo guidato da Nahel era stato fermato dal traffico a seguito di un inseguimento.

Una prima versione della polizia, secondo la quale il giovane si era lanciato verso il motociclista, è stata subito smentita da un video amatoriale della scena postato sui social network. Vediamo i due agenti di polizia sul lato del veicolo, che puntano le armi contro l’autista. Uno di loro apre il fuoco mentre il veicolo riparte. L’auto si è poi schiantata contro un blocco di cemento, poche decine di metri più in là. La polizia ha sostenuto che erano in pericolo di morte perché erano rimasti intrappolati tra l’auto e un muro.

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L’autore della sparatoria, Florian M., un motociclista che all’epoca dell’incidente aveva 38 anni, è stato incriminato per omicidio e imprigionato per cinque mesi. È stato rilasciato e posto sotto controllo giudiziario nel novembre 2023 dopo diverse richieste del suo avvocato.

Una ricostruzione dei fatti ha avuto luogo il 5 maggio: alla presenza dei loro avvocati, l’agente di polizia responsabile della sparatoria, il suo collega presente quel giorno e diversi testimoni sono stati confrontati con le loro dichiarazioni, in particolare per stabilire se Florian M. fosse in pericolo di morte.

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La morte di Nahel provocò rivolte di eccezionale portata in tutta la Francia. Edifici pubblici attaccati, scuole e tribunali bruciati, negozi saccheggiati: un rapporto del Senato stima che i danni causati dalle rivolte, più brevi ma più intense di quelle del 2005, fossero costati un miliardo di euro.

Il mondo con l’AFP

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