Calore notturno record a causa dell'effetto foehn sui Pirenei

Calore notturno record a causa dell'effetto foehn sui Pirenei
Calore notturno record a causa dell'effetto foehn sui Pirenei
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Temperature notturne eccezionalmente elevate sono state registrate nel sud-ovest della Francia, raggiungendo in particolare un picco di 26,3°C a Pau e 23,4°C a Tarbes (Alti Pirenei), a causa dei venti da sud e dell'effetto Foehn. Questo fenomeno meteorologico, amplificato dal rilievo dei Pirenei, ha causato record di caldo nel mese di novembre, illustrando ancora una volta gli effetti del cambiamento climatico.

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Nella notte di domenica 24 novembre 2024 sono state registrate temperature notturne eccezionalmente elevate per il mese di novembre, in particolare nel sud-ovest della Francia. Météo France riporta livelli di caldo senza precedenti, con un picco di 26,3°C registrato a Pau.

Questo fenomeno insolito si spiega con la combinazione di due fattori: un vento da sud che porta una massa d'aria calda su tutto il paese, e l'effetto foehn particolarmente marcato nei Pirenei Atlantici, nelle Landes e negli Alti Pirenei. L'effetto Foehn, un fenomeno meteorologico legato ai rilievi, si verifica quando il vento attraversa una barriera montuosa, provocando un notevole riscaldamento dell'aria.

Leggi: METEO. Cos'è l'effetto Foehn, questo fenomeno all'origine dei 30° previsti questo fine settimana?

La scorsa notte ha provocato temperature insolitamente elevate in diverse città del Sud-Ovest:

Questo fenomeno non si limita ai Pirenei. La Bretagna ha sperimentato notevoli differenze di temperatura tra le coste settentrionali e meridionali della regione.

Matthieu Sorel, climatologo di Météo-France, sottolinea che queste temperature sono “molto impressionante” per il mese di novembre e le attribuisce direttamente al cambiamento climatico. Precisa che tali masse d'aria calda in questo periodo dell'anno sarebbero improbabili senza il riscaldamento globale.
Questa ondata di caldo notturno si verifica in un contesto di marcate fluttuazioni climatiche. Ciò contrasta con l’episodio di inizio inverno della scorsa settimana, che ha portato abbondanti nevicate nella metà settentrionale della Francia. Secondo gli esperti, queste variazioni estreme tra “piccole anomalie fredde” e “anomalie calde molto grandi” sono caratteristiche del cambiamento climatico in corso.

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