Media: Arcom sanziona Hanouna su Europa 1 ma assolve France Inter…

Media: Arcom sanziona Hanouna su Europa 1 ma assolve France Inter…
Media: Arcom sanziona Hanouna su Europa 1 ma assolve France Inter…
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D-2 prima delle elezioni legislative. A partire dalla mezzanotte del 28 giugno si conclude la campagna lampo per il primo turno di queste elezioni legislative. E’ quindi giunto il momento di fare il punto. Sul suo sito, Arcom, il poliziotto dell’audiovisivo che vigila sul rispetto rigoroso dei tempi di parola sulle onde e sui canali francesi, ha pubblicato un primo inventario. Dall’11 giugno, data di inizio ufficiale della campagna, al 25 giugno, sembra Francia Inter, la radio pubblica, ha leggermente favorito l’alleanza dei partiti di sinistra, il Nuovo Fronte Popolare. Spiegazioni.

Un umorismo anti-RN

Francia Inter contato quasi 7 ore e mezza di tempo di parola politica, tutti i partiti messi insieme. Ma a un esame più attento, sembrerebbe che il Nuovo Fronte Popolare, che riunisce in particolare La France insoumise (LFI), gli Ecologisti (EELV), il Partito Socialista (PS), la Place publique, il Partito Comunista e il Nuovo Partito Anticapitalista ( NPA), ha goduto, sulla radio pubblica, di un leggero vantaggio rispetto ai suoi avversari. Dall’11 al 25 giugno, data dell’ultimo comunicato attualmente offerto sul sito Arcom, FranciaInter ha quindi dedicato il 32% del suo tempo di trasmissione all’alleanza della sinistra (circa 2h22), rispetto al 27% per il Raggruppamento Nazionale e i suoi alleati (circa 2h01) e al 27,5% per la maggioranza presidenziale (discorsi presidenziali compresi).

Un divario a cui si aggiunge la disparità di trattamento tra le parti. Quindi, se guardiamo gli ospiti del Manutenzione importante Del mattino, nel prestigioso appuntamento quotidiano della radio pubblica, il Raduno Nazionale interpreta i genitori poveri. Solo Jean-Philippe Tanguy, deputato uscente, è stato interrogato al microfono dell’ Francia Inter, tra l’11 e il 25 giugno, per rappresentare con la fiamma i colori della festa. Al contrario, la maggioranza presidenziale e i suoi alleati hanno potuto intervenire quattro volte (Édouard Philippe, Gabriel Attal, Rachida Dati e Jean-Louis Bourlanges, di MoDem), durante questo incontro molto popolare. Il Nuovo Fronte Popolare, da parte sua, ha potuto contare sull’invito di Lionel Jospin il 17 giugno. Ma la stazione ha suonato fino a tardi. Il giorno antecedente l’inizio del conteggio del tempo di parola, ossia il 10 giugno (si ricorda che il periodo appositamente esaminato da Arcom va dall’11 al 25 giugno), FranciaInter ha offerto due importanti interviste a due eminenti personalità del Nuovo Fronte Popolare: Olivier Faure, capo del PS, e François Ruffin, deputato uscente della LFI.

D’altronde questo è chiaro FranciaInter non riserva lo stesso trattamento a soggetti diversi. Il Raduno Nazionale è regolarmente il bersaglio di editorialisti e giornalisti radiofonici che, sotto la copertura dell’umorismo o del sarcasmo, non esitano a stabilire paralleli tendenziosi. Possiamo citare, ad esempio, lo spettacolo di Charline Vanhoenacker, una delle comiche dell’emittente, che ha approfittato del suo ultimo spettacolo per chiedere un voto contro il Raduno Nazionale. “Se non sei omosessuale, non femminista, non nero, non musulmano, non povero, non trans, non verde, non ebreo, non dipendente pubblico […] quindi è vero [l’arrivée au pouvoir de l’extrême droite] Non dovrebbe cambiare nulla.”, scherza con sarcasmo, la sera del suo ultimo articolo. Nello stesso spettacolo, il comico e la sua band hanno eseguito una canzone che associava la RN al “La Francia di Pétain”. Il giorno successivo, Yaël Goosz, editorialista e capo del dipartimento politico dell’emittente, ha continuato sulla stessa linea paragonando la possibile vittoria della RN, in occasione delle elezioni del 7 luglio, all’avvento del maresciallo Pétain nel luglio 1940. Tutto questo senza qualsiasi sanzione o messa in mora da parte di Arcom.

Messa in mora contro Cyril Hanouna

Al contrario, Europa 1 è stato recentemente denunciato dalla polizia dell’audiovisivo. Tuttavia, la stazione osserva rigorosamente il rispetto del tempo di parola, se ci atteniamo all’ultima dichiarazione pubblicata. In effetti, il 27% del tempo di parola è stato dedicato alla LFI e ai suoi alleati, il 26,8% alla RN e ai suoi alleati e il 27,5% alla maggioranza presidenziale (compresi i discorsi presidenziali). chiamato in causa da Arcom ma dalla trasmissione Camminiamo sulla testa, presentato da Cyril Hanouna, che ripercorre l’attualità politica. L’autorità di regolamentazione critica in particolare il conduttore per mancanza di misura e onestà “nei commenti alle notizie elettorali”. Secondo Arcom il Nuovo Fronte Popolare sarebbe così “trattati in modo sistematicamente critico e virulento, in termini spesso peggiorativi e oltraggiosi”. Già pochi giorni dopo il lancio di questo programma, Arcom aveva avvertito l’emittente, ricordandolo Europa 1 ai suoi obblighi in termini di «pluralismo» e D’“onestà” durante i periodi elettorali. Lo avverte Francia Interpur essendo la radio pubblica, nonostante evidenti carenze durante il periodo elettorale non ha ricevuto…

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