Vive Giat ! Vive Tarbes !

Vive Giat ! Vive Tarbes !
Vive Giat ! Vive Tarbes !
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A Tarbes l’economia ruota attorno all’esercito. Qualsiasi ristrutturazione incide direttamente sul sito. Jean-Louis Toulouze ha un grosso dubbio: “Oso sperare che la logica politica non sia costata cara a Tarbes”. Allusione al colore politico del sindaco di Tarbes e del comune locale. “Mentre Gérard Trémège chiede a Charles Millon i trasferimenti della difesa per Tarbes, i sindaci di Saint-Étienne e Saint-Chamond sono lieti di aver ottenuto i trasferimenti dei dipartimenti di Sviluppo e Corazzati” di GIAT Industries. Sindacati e comitati si stanno attivando per una massiccia risposta popolare. Forse 10.000 persone sfilano per Tarbes e occupano Place de Verdun. Mai visto. “In migliaia per rifiutare il declino economico del dipartimento, affinché l’Arsenale possa vivere, affinché Tarbes possa vivere. Una mobilitazione formidabile Ma è solo l’inizio…” afferma “La Nouvelle République des Pyrénées” del 12 giugno 1996 . “Viva GIAT!”, “Viva Tarbes!” nella prima pagina. Migliaia di manifesti affissi e distribuiti alla folla bigourdiana. Il 21 giugno 1996 si riunì il Comitato di Difesa. Circolano informazioni contrastanti. La società privata Syndex avrebbe stimato la perdita definitiva della GIAT Industries a 10 MF, inclusi 2,20 MF stanziati per il PRE e 5,40 MF in accantonamenti per perdite entro il 2001. In totale, 7,60 MF. Enorme ! A ciò bisogna aggiungere 1,50 MF di perdite “ordinarie” più 300 milioni di euro per “speculazione” dell’epoca del primo amministratore delegato e perdite per ritardata consegna dei serbatoi di Leclerc non quantificate. Martedì 25 giugno, al mattino, è stato allestito un tendone nei pressi del “Relais de Baloc”, a Vic-en-Bigorre, per inaugurare la fine della fase di lavoro della circonvallazione dei comuni di Andrest, Pujo, Camalès e Vic-en-Bigorre. L’atmosfera è tesa. Le autorità sono presenti, i discorsi sono pronti, il buffet allestito magnificamente dai coniugi Cénac. Continua…

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