“Tutti per uno, uno per tutti” nel cuore della guglia della cattedrale di Orléans

“Tutti per uno, uno per tutti” nel cuore della guglia della cattedrale di Orléans
“Tutti per uno, uno per tutti” nel cuore della guglia della cattedrale di Orléans
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Questa è la storia di un evento passato inosservato al pubblico. Non potrebbe essere altrimenti, dato che il luogo in cui è avvenuto è situato in una posizione elevata e l’accesso è molto limitato. Questa posizione? Il cuore della guglia della cattedrale Sainte-Croix di Orléans.

Testo e foto Valérie Thévenot

Le tre associazioni Companion presenti per questo omaggio – cl Valérie Thévenot

Questo rapporto inizia ai piedi della cattedrale. Appuntamento lì alle 11:30 questo giovedì 20 giugno. Qui si incontrano diverse personalità del mondo della compagnia. Assisteranno all’installazione di una nuova targa accompagnatoria ai piedi della guglia dell’edificio religioso. Con questo intendo da qualche parte sullo scheletro di legno del telaio a forma di navata di una barca rovesciata. Tutti sono guidati dalla stessa dinamica, dalla stessa passione. Condividono la loro esperienza, ricevono notizie dai Compagnon che hanno completato il Tour de France, scoprono i progetti in corso tra cui ovviamente il restauro di Notre-Dame de Paris. Apprendiamo che i Compagni che partecipano a questo incredibile progetto sono da allora richiesti in tutto il mondo. Coniugare “saper fare e capacità interpersonali” è il bellissimo motto dei Compagnons de France. Ce lo dimostrano ancora una volta, incontrandosi qui per commemorare il lavoro dei loro antenati, costruttori di cattedrali.

Perchè un piatto nuovo?

Nel 1858, a lavori ultimati, i Falegnami Compagnons del Dazio della Libertà installarono, come di consueto, una targa in bronzo recante il marchio della freccia. Su di esso c’erano scritti l’anno di costruzione, il nome dell’architetto, quello del Dilapidatore – oggi diremmo il Direttore dei Lavori – e l’impresa compagna che ha lavorato. Solo che da allora questa targa di bronzo è diventata illeggibile, come corrosa dal tempo. Proprio come quella della Sainte-Chapelle con 1113 vetrate e quella mai ritrovata nell’incendio di Notre-Dame de Paris del 2019. Tre edifici religiosi sormontati da una notevole guglia, costruiti nello stesso decennio a partire dal 1850 da Les Compagnons Charpentiers du Devoir de Liberté.
Inoltre, a seguito delle loro ricerche, Bernard Brangé e Christian Dumolard si sono mobilitati per “conservare la memoria di queste targhe che appartengono al Patrimonio”. È così che, dopo la Sainte-Chapelle sull’Île de la Cité a Parigi, è la volta della Cattedrale Sainte-Croix di rendere ancora una volta omaggio ai costruttori del passato apponendo una nuova targa, senza sostituire l’Antica.

Sempre più in alto

Gargoyle protetto dal piombo – cl Valérie Thévenot

È così che 240 gradini dopo… e più in alto, il nostro gruppetto corre lungo l’esterno dei grandi solai utilizzando i canali, proprio quelli che permettono l’evacuazione dell’acqua piovana verso i doccioni. Davanti ai nostri occhi, la foresta di archi rampanti continua la sua missione: mantenere in piedi la cattedrale gotica.
In un ultimo sforzo saliamo con la forza delle braccia fino al “dog-sit” e raggiungiamo sotto i tetti. Davanti a noi si svela nella semioscurità una magnifica cornice di quercia. Il silenzio e l’immensità del luogo ci invadono. Le teste si alzano, si girano e ammirano la bellezza e la tecnicità implementate qui. Prendiamo una passerella in legno che passa sopra la muratura superiore della navata della cattedrale. Direzione dell’attraversamento dei transetti. Là, sul pilastro centrale, ci sta di fronte la targa di bronzo corrosa dall’acidificazione senza spiegazione.
Un po’ come in un momento di contemplazione, tutti cercano di decifrare le iscrizioni, ma invano la targa è diventata davvero illeggibile.

Questo è il momento che Bernard Brangé ha scelto per leggere il suo omaggio. Per fare questo, non si sedette su un pulpito ma pochi gradini sopra il pubblico sulla straordinaria scala a chiocciola realizzata dai Compagni Falegnami dell’epoca. Scala in legno che conduce ai piani superiori della guglia.
Il compagno falegname Richard Jahier ora tira fuori dalla borsa la replica in ottone della targa e la colloca nella sua posizione futura, sotto quella originale. È tradizione che ogni persona presente dia un leggero giro ad una delle quattro viti che normalmente sigillano la seconda lastra per diversi secoli. Una volta terminato, siamo invitati a scoprire la parte superiore della guglia, quella aperta verso l’esterno. Tutte le parti della sua struttura in legno sono ricoperte da lastre di piombo per renderle invulnerabili ai rischi climatici. L’occasione di scoprire un magnifico panorama e anche dei graffiti davvero commoventi, alcuni risalenti al XIX secolo.

Una bella visita, anche un bellissimo omaggio al mondo della compagnia, e che lascia perplessi. Abbiamo toccato l’eccellenza, la passione, la voglia di trasmettere, qualità belle quando l’uomo tende a dare il meglio di sé. Sì… questo ti lascia perplesso.

Un po’ di storia

Questi sono gli stessi eccellenti artigiani che hanno creato le guglie della Cattedrale di Sainte-Croix e di Notre-Dame de Paris. Orléans, come un banco di prova prima di Parigi, vide la sua guglia completata nel 1858. Questa bella opera condusse immediatamente i Compagnons Charpentiers a Parigi dove iniziarono la costruzione di quella di Notre-Dame. Un anno dopo, la nuova guglia della cattedrale di Notre-Dame iniziava il suo matrimonio con il cielo di Parigi. Siamo quindi nel 1859, 160 anni prima che crollasse in uno spettacolare incendio.
La storia a volte si ripete e sarà il caso della guglia della cattedrale di Orléans. Per la seconda volta nella sua storia, servì da modello per ricostruire quella di Parigi scomparsa tra le fiamme. Visitato, misurato, ispezionato, decifrato, ne ha rivelato i segreti e ha permesso a una nuova generazione di compagni falegnami di ricostruirlo in modo identico a quello di Notre-Dame de Paris.

Personalità presenti

Tra le persone accorse per assistere all’installazione della nuova targa accompagnatoria: Bernard Brangé, promotore del progetto e capo dell’équipe “Accoglienza-Gioventù” della cattedrale Notre-Dame de Paris; Éric Botton direttore del centro di formazione Compagnons du Tour de France a Chapelle St-Mesmin; Christophe Cheutin archivista del Centro della Memoria Compagnons du Devoir di Angers e anche direttore della Maison de l’Outil et de la Pensée Ouvrière di Troyes; Dominique Saffré, compagno di cucina e presidente dell’Union Compagnonnique a Versailles; Richard Jahier presidente della Cayenne des Compagnons Charpentiers, Benoît Biotteau, Bruno Pacenza, Kevin Courtier, tutti e tre i Compagnons Charpentiers du Devoir, Max Rapailles detto “Île-de-France Le Bien Zélé”, Compagnon Tourneur des Devoirs Unis, Meilleur Ouvrier de Francia (MOF) e Presidente Onorario Nazionale del MOF Wood Turner, Padre Philippe Gauthier Rettore della Cattedrale di Sainte-Croix; Yann De Pinieux, amministratore della Cattedrale di Sainte-Croix e Bernadette Lezier, relatrice al Ministero del Turismo di Orléans.

Maggiori informazioni altrove su Magcentre: Patrimonio: quello che non vedrete più a Orléans

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