Giochi Olimpici: gli Isseani rievocano il loro “miglior ricordo”

Giochi Olimpici: gli Isseani rievocano il loro “miglior ricordo”
Giochi Olimpici: gli Isseani rievocano il loro “miglior ricordo”
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Julie, calciatrice e insegnante: Tokyo 2021

“Rimango segnato dalla tripla vittoria degli sport di squadra francesi a Tokyo nel 2021. Incredibile! Giocatori di pallamano e pallavolo maschile e femminile. Mai visto ! Ma il fulmine giamaicano Usain Bolt mi ha fatto sognare anche Rio nel 2016”.

Sohane Aucagos (campionessa francese salto triplo – Avia Club Athlétisme): Rio 2016

“Sono molto giovane, quindi la mia memoria risale a Rio 2016, dove ho disputato il salto triplo a cui ha partecipato il mio allenatore, Benjamin Compaoré. È arrivato 10° nella competizione. »

Fabrice, direttore sportivo del tennistavolo: Barcellona 1992

“Ho tre bei ricordi dei Giochi. Naturalmente per me, giocatore di ping pong, la vittoria di Philippe Gatien contro lo svedese Waldner a Barcellona nel 1992. Ma anche la bella doppietta di Marie-José Pérec sui 200 e 400 metri ad Atlanta nel 1996. E infine, il vittorioso salto con l’asta di Renaud Lavillenie a Londra nel 2012.”

Jean-Pierre, in pensione: Montreal 1976

“La vittoria del cubano Alberto Juantorrena a Montreal nel 1976. Questo grande campione dei 400 e degli 800 metri impressionò l’intero pianeta con la sua rara doppietta. Che spettacolo! »

Lucien, in pensione dal commercio e capo degli Affari dei Veterani: Rio 2016

“Usain Bolt!” Il velocista giamaicano andava così forte che pensavamo davvero che fosse lui e gli altri! Ma ho anche nostalgia di un’epoca in cui la pista era re. Quella di Daniel Morelon e Pierre Trentin, campioni olimpici di tandem in Messico nel 1968”.

Gérard, commerciante: Messico 1968

“Ce n’è una sola, Colette Besson, campionessa olimpica dei 400 metri in Messico nel 68. Ciò che mi colpì furono le parole del generale de Gaulle che le conferì la Legione d’Onore al suo ritorno a Parigi. Si rivolse a lei con questa magnifica frase: “Signora, lei è l’unica donna che mi ha fatto piangere…”

Romain, responsabile media: Sydney 2000

“Penso subito a questo coraggioso nuotatore dei 100 metri, arrivato dalla Guinea Equatoriale ai Giochi di Sydney nel 2000, Éric Moussambani. Ha impiegato 1’52 secondi per finire la sua serie all’ultimo posto. Due volte più lungo del migliore sulla distanza! Si allenava in una piccola piscina a forma di fagiolo, per mancanza di risorse. È stato coraggioso e nello spirito olimpico, quello della partecipazione. »

Gérard, allenatore veterano: Montreal 1976

“Indiscutibilmente era Guy Drut nel 1976. Questo ragazzo aveva una pressione pazzesca prima della finale dei 110 metri a ostacoli, perché tutta la stampa parlava solo della nostra carenza di medaglie d’oro. E lui, con tutta questa pressione, è riuscito a vincere. Cappello ! »

Pierre, in pensione: Messico 1968

“Per me è l’audacia di Tommie Smith e John Carlos che alzarono il pugno guantato nero in Messico nel 68. Avevo 17 anni ed era il periodo in cui i diritti umani stavano guadagnando forza. Questi campioni americani hanno voluto segnare il mondo e la storia denunciando in questo modo la discriminazione razziale negli USA. Che i neri erano bravi quanto i bianchi. »

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