Vaud desidera rivedere la sua politica culturale

Vaud desidera rivedere la sua politica culturale
Vaud desidera rivedere la sua politica culturale
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La ministra della cultura vodese Nuria Gorrite ha presentato venerdì “le linee guida” della politica culturale del cantone. Prevedono in particolare di espandere gli aiuti a “nuove aree” e di fornire maggiore sostegno agli artisti.

La musica attuale e popolare, l’umorismo, i campionati di improvvisazione e le arti digitali sono tra “i settori” che il Canton Vaud vorrebbe sostenere maggiormente in futuro. L’idea consiste nel «integrarli più regolarmente» nel sistema di sostegno cantonale, ha osservato Nuria Gorrite parlando alla stampa a Losanna.

Questi settori costituiscono “nuove porte”, un nuovo modo di “ampliare l’offerta culturale”, ad esempio tra i giovani.

Il Cantone non intende tuttavia ridurre il suo sostegno ai settori tradizionali (arti dello spettacolo e visive, letteratura, musica e altri cinema). Vuole “fissare le priorità”, sostenendo progetti più che settori specifici, ha spiegato Nuria Gorrite.

Il sostegno agli artisti e ai creatori è un’altra “priorità”. Sono già state individuate diverse azioni per contrastare la precarietà di molti attori del settore. Il ministro ha sollevato in particolare la questione di uno “stipendio unico” che consentirebbe di sostituire “numerosi stipendi piccoli e frammentati”.

Tra gli obiettivi figurano anche la collaborazione tra i Cantoni e lo sviluppo di partenariati pubblico-privati, nonché la promozione dell’accesso alla cultura per «tutti i pubblici, senza alcuna discriminazione», ha aggiunto il consigliere di Stato.

Sul modello della «Lex Netflix», anche Nuria Gorrite ha dichiarato di voler promuovere presso le autorità competenti una «Lex Spotify», affinché le piattaforme di streaming musicale sostengano meglio la musica svizzera.

Fondo Covid

Il ministro socialista ha sottolineato che queste “linee guida”, presentate una volta per legislatura, costituiscono “un inizio di riflessione”. Si tratta del “lancio di un lungo processo” che consentirà, in definitiva, di “ridefinire” la politica pubblica culturale.

Per quanto riguarda i finanziamenti, Nuria Gorrite ha osservato che quest’anno i sussidi culturali ammontano a 26,6 milioni di franchi. Per fare un confronto, hanno raggiunto i 18,5 milioni nel 2012, ha detto.

Il Consiglio di Stato vuole aggiungere nuove risorse per il periodo 2024-2028, utilizzando il saldo del fondo aiuti d’emergenza istituito durante il Covid. La somma ammonta a 9,5 milioni di franchi. Se la Commissione Finanze darà il via libera, il denaro verrà utilizzato per “sostenere progetti una tantum”, ha spiegato Nuria Gorrite.

Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonte: ats

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