Parliamo oggi del processo contro gli assistenti degli eurodeputati del Raggruppamento Nazionale, processati davanti al tribunale penale di Parigi. Prima del 13 novembre, giorno dell'incriminazione dei due pubblici ministeri, abbiamo ricevuto messaggi di ascoltatori sorpresi di non sentire molto di questo processo. Ecco uno dei messaggi: “Sono sconcertato dalla mancata copertura del processo agli assistenti parlamentari del Raggruppamento Nazionale. Potete illuminarmi su questa scelta editoriale di non informarci di questo processo?” I dettagli sono di Florent Guyotat, vicedirettore editoriale di franceinfo.
Emmanuelle Daviet: Florent Guyotat, cosa dici a questi ascoltatori e quali risorse hai mobilitato per garantire la copertura di questo processo?
Guyotato Fiorentino: Penso che i sentimenti di questi ascoltatori, e mi dispiace che si sentano così, non riflettano la realtà della copertura di questo evento sul nostro canale. C'è già un primo punto per l'apertura del processo. È stato lunedì scorso, 30 settembre. Abbiamo mobilitato in mattinata i nostri due specialisti sul dossier, Pierrick Bonno e Yannick Falt. Così in prima serata, per lunghe spiegazioni, abbiamo cercato di spiegare nel dettaglio di cosa sono state accusate Marine Le Pen e gli altri imputati e, ovviamente, anche il modo in cui si sono difesi.
Anche a mezzogiorno, il 30 settembre. Sono state trasmesse lunghe sequenze in diretta dal tribunale in occasione dell'apertura di questo processo, sempre con i nostri specialisti, Yannick Falt del dipartimento di giustizia di polizia e Pierrick Bonno del dipartimento politico di franceinfo, responsabile della copertura del caso. il Raduno Nazionale.
Quindi, mi direte, una delle critiche che ci potrebbero essere rivolte è sostanzialmente quella di aver parlato molto di questo processo in apertura, per poi disertare l'aula, nelle settimane successive. Non è affatto così, davvero, te lo assicuro. Ho fatto i conti.
Inoltre, dall'apertura del processo alla fine dello scorso settembre, abbiamo coperto complessivamente 11 giorni di udienze, cioè più di ogni altro giorno, ogni volta con resoconti puntuali di quanto detto nei dibattimenti. Quindi la mia sensazione, la mia convinzione, è che la nostra copertura fosse adeguata. Soprattutto dalla prossima settimana saremo nuovamente in aula con i nostri inviati speciali per ascoltare le difese.
Continuiamo con questa domanda. Mercoledì 13 novembre la pubblica accusa ha chiesto a Marine Le Pen cinque anni di carcere, di cui due anni di reclusione salvo modifiche, 300.000 euro di multa e cinque anni di ineleggibilità.
E dopo questa accusa, gli ascoltatori sono sorpresi di aver sostanzialmente ascoltato la difesa di Marine Le Pen da parte di Marine Le Pen. Ti ho letto un messaggio: “Credo che sia la prima volta che sento in televisione, poi alla radio, un'imputata, certamente presunta innocente, difendere la sua causa e praticamente imporre il suo punto di vista ai media. In questo caso, perché non dare voce a chiunque sia accusato di un reato, presunto innocente, visto che sono attualmente in corso diversi processi di alto profilo? Perché non invitare direttamente queste persone a presentarsi alla radio, a difendere la loro causa e a presentarsi come vittime ingiustamente perseguitate dal sistema giudiziario, con il pretesto che queste persone hanno un futuro politico o altro?”
Florent Guyotat, cosa ti ispirano queste reazioni?
Su franceinfo, come su altri media come nella vita democratica, molto semplicemente, esiste un principio fondamentale, cioè che la difesa ha il diritto di parola, qualunque sia l'argomento e qualunque sia la questione trattata. Ebbene sì, la sera di mercoledì 13 novembre, su franceinfo, al termine dell'atto d'accusa di cui avete appena parlato, trasmettiamo in diretta la reazione di Marine Le Pen all'uscita dall'aula. Erano circa le 20:00 Parola alla Difesa, dunque. Ma parliamo anche dei denuncianti, poiché pochi istanti dopo, sempre su franceinfo, è stato l'avvocato del Parlamento europeo, Patrick Maisonneuve, di cui abbiamo trasmesso la dichiarazione.
Pluralismo rispettato quindi su franceinfo, preciso che il giorno dopo questi interventi, i due partiti sono stati nuovamente invitati in diretta sulla nostra antenna. Sono stati invitati Bruno Gollnisch, membro della RN, uno degli imputati in questo processo, e ancora Patrick Maisonneuve, avvocato del Parlamento europeo, in diretta su franceinfo per una durata equivalente di circa sei minuti ciascuno. Faccio presente inoltre che è importante che per il momento si parli solo di requisizioni. Vedremo quale sarà la decisione finale del tribunale, precisamente il prossimo gennaio.
Concludiamo con questa osservazione di un ascoltatore che ci ha scritto : “Non abbiamo avuto spiegazioni chiare sul fatto che in Francia si stia svolgendo un processo riguardante l'Europa. E' difficile da capire, e non sarà facile comprendere nemmeno la prossima sentenza, con il rischio di interpretazioni vaghe”. .”
Quali sono state le vostre scelte editoriali per spiegare questo processo e le sue conseguenze?
Quindi, per questo processo come per altri, anche qui, c'è un principio fondamentale, cioè che si comincia con l'esporre i fatti, cosa viene accusato, cosa si dice nei dibattimenti. Poi, ovviamente, diamo la parola a tutti i partecipanti alla discussione in aula. E poi infine, ovviamente, ci sono le reazioni e le interpretazioni che ognuno può farne. Ma prima di tutto è sempre il momento dei fatti, innanzitutto.