nei vigneti di Beaune e Nuits-Saint-Georges, la RN diventa un’etichetta come le altre

nei vigneti di Beaune e Nuits-Saint-Georges, la RN diventa un’etichetta come le altre
nei vigneti di Beaune e Nuits-Saint-Georges, la RN diventa un’etichetta come le altre
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Il mercato del venerdì a Nuits-Saint-Georges non è molto grande – un modesto mercato coperto e qualche bancarella all’aperto – ma è l’unico momento della settimana in cui è facile incontrare gente nei dintorni. E, anche se non c’è folla, visto che il tempo stringe da qui al primo turno delle elezioni legislative, i tre principali candidati si contendono gli indecisi 5e La circoscrizione elettorale della Côte-d’Or ha avuto la stessa idea: andare lì, a chiacchierare con gli elettori venuti a fare la spesa lì, tra due acquazzoni. Accompagnati ciascuno da una mezza dozzina di sostenitori, si trainano a pochi metri l’uno dall’altro, in un clima di perfetta cortesia repubblicana. Naturalmente non ci diamo pacche sulle spalle, ma ci rispettiamo e i candidati si scambiano cordiali strette di mano.

Il 30 giugno saranno sei in lizza, ma solo questi tre hanno la possibilità di figurare in una buona posizione. Innanzitutto c’è il deputato uscente (Rinascimentale) Didier Paris, vicino all’ex presidente regionale e ora senatore François Patriat, anche lui convinto sostenitore di Emmanuel Macron. Di fronte a lui, Jérôme Flache, ex sindaco del PS della vicina città di Nolay, presentato dal Nuovo Fronte Popolare sotto l’etichetta del PCF, nel ruolo dell’outsider, e delegato dipartimentale della Côte-d’Or del Rassemblement national (RN), René Lioret, che nel 2022 ha fallito al secondo turno, con oltre il 45% dei voti, e potrebbe ritrovarsi in una posizione di forza la sera del 30 giugno, se la dinamica delle elezioni europee fosse confermato.

L’acidità, oltre i grandi vini

Il 9 giugno, infatti, la lista RN, guidata da Jordan Bardella, ha ottenuto più del 33% dei voti in Côte-d’Or, superando facilmente questo punteggio al di fuori dell’area metropolitana di Digione. Proprio qui, a Nuits-Saint-Georges, nel cuore della prospera costa vinicola, ha ottenuto più di un terzo dei voti. Come spiegare che tanta rabbia si esprima qui, nel cuore di una delle zone più prospere della Francia? A Nuits ci sono poche tracce di lusso sfrenato, ma la piccola città emana agio e serenità. La disoccupazione è quasi inesistente, i servizi pubblici non sono scomparsi e il treno porta la città a un quarto d’ora dal centro di Digione…

“Sai, tutto il quartiere non è come Nuits, spiega Jérôme Flache. Il quinto è di 220 comuni, è molto esteso. A ovest c’è il Morvan rurale, con problemi di isolamento, costi di trasporto e servizi pubblici scomparsi. E, a est, è la Val de Saône, che si sta deindustrializzando. In centro Beaune e la Côte de Nuits hanno meno problemi, sì, ma la vita è cara, quindi i giovani non possono vivere dove lavorano, e in centro costruiamo soprattutto alberghi a cinque stelle…” Secondo il candidato di sinistra “Chi vota RN si sente soprattutto disprezzato, e molti hanno sentito lo scioglimento come un gesto di puro disprezzo. Ecco, vogliono ribaltare il tavolo”. E in questa rabbia le élite locali hanno la loro parte di responsabilità: “Quelli che fanno a gara a chi sarà il più ricco del cimitero, va bene! »

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