Il Medef de la Vienne non nasconde la sua preoccupazione

Il Medef de la Vienne non nasconde la sua preoccupazione
Il Medef de la Vienne non nasconde la sua preoccupazione
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È una tradizione: ogni anno, alla fine di giugno, il Medef de la Vienne e la sua componente principale (i metallurgisti dell’UIMM) riuniscono i loro connazionali del dipartimento a Villa Emma, ​​a Poitiers, per una serata destinata essere prima di tutto festoso.

Ogni anno i presidenti delle due strutture colgono l’occasione per fare il punto sull’attività delle aziende. Giovedì 27 giugno 2024 non hanno mancato la tradizione, ma i risultati ancora abbastanza positivi degli ultimi dodici mesi sono stati in gran parte eclissati dalle preoccupazioni che regnano, tra l’altro nel mondo degli affari, sugli eventi politici dei giorni a venire.

E la reindustrializzazione?

Fedeli alla posizione delle rispettive autorità nazionali, Bertrand Gilles per Medef e Philippe Jehanno per UIMM si guardano bene dal dare la minima istruzione di voto. Ma non nascondono che i risultati delle elezioni del 30 giugno e del 7 luglio suscitano profonda preoccupazione nelle imprese.

“Le aziende non amano l’incertezza”, conferma Philippe Jehanno. La Francia sarà governabile la mattina dell’8 luglio? E se così fosse, i programmi politici che verranno attuati consentiranno di proseguire sulla strada di reindustrializzazione auspicata dalla maggioranza uscente?

Il rischio maggiore: che le aziende interrompano tutti gli investimenti

Non dà istruzioni, ma Philippe Jehanno accetta di abbandonare per un momento la neutralità per riconoscere: “Nonostante l’impennata del debito pubblico, negli ultimi anni, dal punto di vista delle imprese e dell’occupazione, le cose sono andate nella direzione giusta. »

Per Philippe Jehanno, “ Esiste un rischio importante, ovvero che le aziende interrompano tutti gli investimenti per paura dell’ignoto”.

Sempre più contratti a tempo indeterminato

Come per molti attori della vita pubblica, i padroni hanno preso l’annuncio dello scioglimento come una doccia fredda. Tanto più freddo in quanto i risultati delle elezioni europee, confermando il controllo dei liberali sulle istituzioni, avevano piuttosto rassicurato gli imprenditori.

Soprattutto, nonostante le crisi internazionali, lo stato di salute delle imprese viennesi, se si esclude tutto ciò che ruota attorno all’edilizia, è stato piuttosto soddisfacente. Il settore registra un leggero calo rispetto al 2023 ma continua ad assumere, soprattutto nella metallurgia: si ricorre meno al lavoro temporaneo ma sempre più contratti a tempo indeterminato (55% dei contratti nella metallurgia di Vienna).

Difficoltà tutte uguali

Per assicurarsi la collaborazione di lavoratori molto ricercati, come saldatori, calderai o manutentori, i padroni non hanno più molta scelta: devono offrire posti di lavoro a lungo termine.

“Il nostro territorio sta andando meglio della Francia intera”, osserva Bertrand Gilles, anche se le imprese sempre più grandi cominciano a segnalare difficoltà. Altri, come alberghi e ristoranti, non sono ancora riusciti a recuperare i dipendenti che li hanno lasciati durante la crisi Covid.

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