Samira Sitaïl: il conflitto per il Sahara creato dall’Algeria non può durare e il Marocco rientra nei suoi diritti

Samira Sitaïl: il conflitto per il Sahara creato dall’Algeria non può durare e il Marocco rientra nei suoi diritti
Samira Sitaïl: il conflitto per il Sahara creato dall’Algeria non può durare e il Marocco rientra nei suoi diritti
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Moderato da Thierry de Montbrial, presidente dell’Istituto francese delle relazioni internazionali (IFRI), alla presenza di un pubblico di eminenti esperti di questioni internazionali, il dibattito si è concentrato in particolare sulla forza del rapporto specifico che unisce i due paesi e il potenziale per il suo sviluppo futuro su basi solide e durature.

Il dibattito si è concentrato anche sulle sfide affrontate sia dal Marocco che dalla Francia in un contesto geopolitico regionale e internazionale turbolento.

Affrontando la dinamica di ripresa, decisamente orientata al futuro, che le relazioni bilaterali stanno vivendo oggi, Samira Sitail ha affermato che le due parti stanno lavorando sulla base di un’ambiziosa tabella di marcia comune avendo individuato un’ampia gamma di aree di cooperazione per costruire il futuro, che vanno dall’energia alle competenze, compresa la competitività, la prosperità economica, il clima e la sicurezza.

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«Il nostro rapporto si basa sulla fiducia reciproca. La nostra ambizione è forte. Trascende i capricci del momento», Ha sottolineato l’ambasciatore marocchino, ricordando il desiderio, espresso al più alto livello dello Stato, di portare avanti lo storico partenariato che lega il Marocco alla Francia.

Riferendosi alle radici africane del Regno, Samira Sitaïl ha affermato che il Marocco è stato in grado di identificare le realtà, le specificità, le sfide e le molteplici ambizioni di questo continente per consentire lo sviluppo di relazioni di co-sviluppo basate sul rispetto reciproco, sulla solidarietà e sulla fiducia, evidenziando il forte legame culturale , legami storici e spirituali che uniscono il Marocco a molti paesi africani.

«Con i nostri fratelli africani condividiamo valori, una cultura, una religione e un prezioso patrimonio storico che dobbiamo preservare e perpetuare.», ha osservato l’ambasciatore marocchino.

La zona afro-atlantica: uno spazio condiviso di pace, sicurezza e prosperità

Rispondendo ad una domanda sull’Iniziativa Atlantica lanciata da Sua Maestà il Re Mohammed VI per promuovere l’accesso degli Stati del Sahel all’Oceano Atlantico, Samira Sitaïl ha sottolineato che questo progetto mira a fare della zona afro-atlantica uno spazio di pace, sicurezza e prosperità condivisa.

«Se questa iniziativa riguarda le grandi opportunità economiche offerte dallo spazio marittimo dell’Africa atlantica di cui beneficeranno gli Stati del Sahel, essa presenta anche un’importante dimensione di sicurezza, al punto che la regione è diventata il terreno preferito di gruppi terroristici che minacciano la pace e la sicurezza non solo della regione, ma anche del suo vicinato euromediterraneo“, ha spiegato ulteriormente.

In questo contesto, ha deplorato l’impatto del non-Maghreb che penalizza fortemente i popoli della regione a causa dell’intransigenza di alcuni paesi che manovrano contro la storia e la legalità internazionale per minare l’integrità territoriale del territorio del Regno.

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Dopo aver ricordato la genesi del conflitto artificiale attorno al Sahara marocchino e i grandi sviluppi positivi che la questione sta vivendo a livello delle Nazioni Unite, l’ambasciatore ha sottolineato che il piano di autonomia proposto dal Marocco è oggi rafforzato da un ampio sostegno internazionale, tra cui quello di Francia.

«Questo conflitto creato ex novo dall’Algeria non può durare e il Marocco è perfettamente nei suoi diritti”, ha insistito, denunciando “il calvario vissuto dai nostri fratelli trattenuti contro la loro volontà nei campi di Tindouf, nel territorio algerino, in condizioni indegne”.».

In questo stesso contesto, ha sottolineato la crescita economica e sociale senza precedenti sperimentata dalle province meridionali del Regno, grazie al modello di sviluppo avviato da Sua Maestà il Re, così come il dinamismo e la partecipazione attiva e cittadina della popolazione alla vita politica , la vita sociale ed economica di queste regioni.

Il sostegno permanente del Marocco al popolo palestinese

Interrogato, inoltre, sul conflitto israelo-palestinese, l’ambasciatore marocchino ha sottolineato il ruolo svolto dal Regno, sotto la guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI, nell’instaurazione della pace e nella difesa dei diritti inalienabili del popolo palestinese nei suoi territori .

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Ha inoltre sottolineato il sostegno permanente del Regno al fraterno popolo palestinese attraverso le azioni umanitarie ordinate da Sua Maestà il Re, Presidente del Comitato Al Quds, sottolineando la svolta umanitaria senza precedenti compiuta dal Marocco, trasportando via terra cibo e aiuti medici al paese. Gaza, grazie al suo peso diplomatico, all’aura di cui gode sulla scena internazionale e alla sua posizione molto rispettata dai paesi della regione.

Il Marocco, ha affermato, è l’unico Paese ad essere riuscito a trasportare via terra aiuti alimentari e medici alle popolazioni di Gaza, ricordando le due recenti operazioni umanitarie, quella del mese di Ramadan e quella di lunedì scorso, ordinate dal Sovrano a beneficio delle popolazioni palestinesi.

Questo dibattito, organizzato nell’ambito prestigioso dell’Unione Interalleata, è stato caratterizzato dalla presenza in particolare dell’ex ministro e deputato Pierre Lellouch, dell’ex segretario generale del Quai d’Orsay e diplomatico Maurice Gourdault-Montagne , nonché così come altre eminenti personalità del mondo accademico, dell’élite economica francese, ricercatori, diplomatici e giornalisti.

Par Le360 (con MAPPA)

27/06/2024 alle 13:17

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