Una decina di attivisti si sono riuniti venerdì 22 novembre, alle 8, davanti al tribunale di Parigi per sostenere Léna Lazare e Basile Dutertre, due figure emblematiche del collettivo Les Soulèvements de la Terre (LST). I due attivisti sono comparsi prima delle 24e cella correzionale per rifiutarsi di comparire, nel luglio 2023, alla convocazione di una commissione parlamentare d'inchiesta che li aveva individuati come portavoce del movimento.
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La commissione, presieduta dal deputato del Basso Reno Patrick Hetzel (Les Républicains), è stata creata nel maggio 2023 per studiare “la strutturazione, il finanziamento, i mezzi e i metodi di azione di piccoli gruppi responsabili di violenza durante le manifestazioni e gli assembramenti avvenuti tra il 16 marzo e il 3 maggio 2023”sia contro la riforma delle pensioni che contro il progetto del mega bacino di Sainte-Soline (Deux-Sèvres).
Dopo la scelta dei due attivisti di non presentarsi, il signor Hetzel, divenuto nel frattempo Ministro dell'Istruzione Superiore e della Ricerca, si è rivolto alla Procura di Parigi, una procedura senza precedenti ai sensi della Ve Repubblica. Considerato che i due imputati “era a conoscenza della loro convocazione” e che avevano fatto il “scelta rivendicata” Per non andarci, il pubblico ministero ha chiesto venerdì, contro Léna Lazare, l'unica presente, una pena di due mesi di reclusione con sospensione della pena, una multa di 1.500 euro e la privazione dei diritti civili per un anno.
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Per quanto riguarda Basile Dutertre, assente per motivi professionali, il pubblico ministero ha chiesto una pena detentiva con sospensione della pena di quattro mesi, una multa di 3.000 euro e l'interdizione dei diritti civili per due anni.
Convocazione “irregolare” per la difesa
“Non mi aspettavo condanne così dure.ha dichiarato Léna Lazare al termine dell'udienza. Sono rimasto particolarmente scioccato dalla privazione dei diritti civili, ma anche dalla pena detentiva. Lo trovo piuttosto cinico, soprattutto perché avevo buone ragioni per non candidarmi [devant la commission d’enquête]. » Nel corso dell'udienza gli avvocati della difesa hanno così descritto la citazione“irregolare”in quanto, secondo loro, la commissione d'inchiesta si riferiva a procedimenti giudiziari in corso. Presentandosi davanti a questa commissione, hanno sostenuto, i due attivisti non avrebbero potuto beneficiare del loro diritto al silenzio.
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