A Sète, l’arte del supermercato solleva la questione dell’arte reale

A Sète, l’arte del supermercato solleva la questione dell’arte reale
A Sète, l’arte del supermercato solleva la questione dell’arte reale
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A Sète presenta l’artista Hervé Di Rosa au MIAM, il museo internazionale delle arti modeste da lui fondata nel 2000, una mostra di “arte commerciale”, per usare così il termine usato nel 1967 dalla sociologa Raymonde Moulin nel suo libro Il mercato delle vernici in Francia.

Intitolato “BELLO/BRUTTA/BRUTTA”. L’altra storia della pittura”, la mostra si concentra sulla creazione degli artisti dipinto venduto in massa, vale a dire riprodotto in migliaia di copie. O opere “commerciali”. il cui stile oscilla tra quello dei pittori professionisti di vedute turistiche (come quelli di Montmartre) e la pratica amatoriale…

Artisti sconosciuti con opere vendute a migliaia

Big Eyes di Tim Burton con Amy Adams2014

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Nel 2014, con il suo film Grandi occhiTim Burton ha reso popolare il destino di uno di questi artisti, Margaret Keane (1927–2022), che negli anni ’60 dipingeva bambini con grandi occhi tristi ma le cui opere erano firmate dal marito Walter, anche lui pittore che, visto il successo che i quadri stavano avendo, li fece suoi. Altri hanno visto le loro opere ha venduto migliaia di copie, come Thomas Kinkade (1958–2012) che celebrò l’American way of life e di cui si stima che un americano su venti possieda una riproduzione. Tutti rimangono sconosciuti nel mondo dell’arte, mentre le loro creazioni sono tra le immagini più viste del XXe secolo !

“Un’immagine che può adattarsi a tutti i look”

“Non esiste arte falsa. Ci sono solo riletture. »

Hervé Di Rosa

In questa mostra d’arte commerciale troviamo ovviamente opere derivate da famoso poulbot di Montmartre, questa gavroche parigina creata da Francisque Poulbot (1879–1946). Più sorprendentemente, troviamo anche Bernard Buffet (1928–1999), eppure presente nelle collezioni di importanti musei d’arte “non commerciali” come il Museo d’Arte Moderna di Parigi, che gli ha dedicato un’importante retrospettiva nel 2016. Da qui la domanda posta da Hervé Di Rosa nel catalogo della mostra: “Cos’è la vera arte? Cos’è, comunque, l’arte falsa? esiste un’arte falsa? » E rispondere: «Non esiste la falsa arte. Ci sono solo riletture. »

Bernardo Buffet, Il circo. Due clown (dettaglio)1955

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Olio su tela • 230 × 150 cm • Coll. Fondo di dotazione Bernard Buffet, Parigi • © ADAGP, Parigi, 2024

Per lo storico dell’arte Jean-Baptiste Carobolante, la pittura commerciale deve essere intesa come a “ideologia della riduzione” : “ridurre ciò che il quadro mostra, ridurre la sua complessità, ridurre ciò che è, ridurre chi lo ha prodotto e chi lo guarda; questa riduzione è ciò che alcuni chiamano «kitsch»cioè un’immagine che porta in sé il suo valore di scambio, cioè un’immagine porosa che può adattarsi a tutti i look ». L’esatto contrario di ciò che presentiamo ogni mese su Beaux Arts Magazine, tutte le epoche messe insieme. Perché l’arte è materia, forme e colori, concetti, ricerca, pensiero. Opere complesse che il più delle volte richiedono attenzione e riflessione.

Freccia

BEAUBADUGLY – L’altra storia della pittura

Dal 27 giugno 2024 al 9 marzo 2025

MIAM • 23 Quai Maréchal de Lattre de Tassigny • 34200 Sète
miam.org

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