a Bordeaux prende forma il futuro delle Allées de Tourny

a Bordeaux prende forma il futuro delle Allées de Tourny
a Bordeaux prende forma il futuro delle Allées de Tourny
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ECirca 1.500 persone hanno espresso il loro parere sulla riqualificazione dei vicoli di Tourny, nell’ambito della consultazione pubblica guidata dalla Città di Bordeaux. Non esprimevano nulla di rivoluzionario, un desiderio di abbellimento piuttosto che di cambiamento, di riqualificazione di questo spazio pubblico emblematico che fino ad oggi era rimasto fuori dalle grandi operazioni di rinnovamento urbano.

Le tre A di Pierre Hurmic

Il progetto copre un’area di oltre 2,5 ettari, compresi i vicoli, il Cours du XXX-Juillet e parte di rue Esprit-des-Lois. Il municipio persegue un triplice obiettivo che il sindaco Pierre Hurmic presenta come “ [ses] tre A: mostrare, calmare, animare. Le persone che hanno preso parte alla consultazione non sembrano molto lontane da ciò. Vogliono soprattutto preservare i tigli, rendere lo spazio pubblico più calmo e anzi più vivace, ma in modo molto misurato: “Non siamo a Quinconces”, ha gridato un residente durante la restituzione della consultazione, questo martedì 25 giugno.


La restituzione dei risultati della consultazione ha avuto luogo in una sala del Grand-Théâtre.

D.L.

Si prevede che alcuni elementi rimangano: l’accesso al parcheggio sotterraneo, la prospettiva visiva sul Grand-Théâtre, gli alberi, la giostra. Tutti d’accordo anche sulle “eccezionali potenzialità”, sul valore patrimoniale dei vicoli, sul loro ruolo di vetrina, di simbolo del centro storico. Molto bene, ma cosa ci facciamo con tutto questo?

Il pavimento di ghiaia scartato

Innanzitutto tranquillizziamoci. I vicoli vengono percepiti come invasi dalle auto, rumorosi, inquinati, con corsie da attraversare per accedere alla spianata centrale. Il progetto dovrà ridurre lo spazio per le auto, pur mantenendo l’accesso ai parcheggi. Alcuni suggeriscono di spostare tutto il traffico da un lato, per dedicare l’altro ai pedoni e alle biciclette (come in Place Gambetta). Biciclette che dovranno smettere di circolare sulla spianata centrale, dove infastidiscono i pedoni. Altri vogliono la continuità pedonale da Rue Sainte-Catherine. Per quanto riguarda il pavimento in ghiaia della spianata, l’opposizione sembra essere unanime.

In secondo luogo, l’animazione. Le consultazioni descrivono uno spazio poco frequentato, poco vivace nel quotidiano, non adatto a grandi eventi, “un luogo di passaggio più che una destinazione”. Ma ogni evento deve restare discreto, a misura d’uomo. “Le attività saranno permanenti nel rumore, per distrarci? » chiese un residente. “Possiamo immaginare un’oasi di pace, che ci permetta di riposarci? » Applausi in sala. Una donna ritiene che non sappiamo abbastanza sullo “spirito generale degli accordi”.

La natura, finalmente. Preserviamo gli alberi, questo è un dato di fatto. Ma aggiungiamo diversità, per allontanarci dal 100% tigli. E mettiamo l’acqua. “Anche solo un rubinetto, così puoi almeno riempire la borraccia”, sospira un uomo. L’acqua, elemento molto richiesto nella consulenza.

Adesso cosa accadrà? Nel mese di settembre il Comune sarà assistito da una società specializzata per definire il progetto. Nel giugno 2025 verranno presi accordi temporanei. Due anni dopo, nel 2027, sarà arrivato il momento della ristrutturazione.

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