L'8 settembre 2020, il sacco flessibile contenente gli effluenti agricoli di un gruppo di sfruttamento agricolo congiunto (GAEC) si è rotto improvvisamente a Charchigné, nella Mayenne. Secondo l'indagine condotta dall'Ufficio francese per la biodiversità (OFB), il contenuto del sacchetto sfocia in ruscelli, inquinando i vicini corsi d'acqua dolce per una lunghezza di 6,5 chilometri.
Le indagini rivelano negligenze da parte dell'agricoltore, che non ha rispettato le norme di conservazione risalenti al 2013, impianti che avrebbero potuto trattenere gli effluenti in questione.
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“Un danno notevole alla biodiversità”
Al bar del tribunale Laval, questo martedì 19 novembre 2024, uno dei proprietari lo indica “la tasca è rotta per ragioni che oggi non conosco”. Precisa che non lo era “non pieno al momento dello scoppio”trovando “peccato che sia tenuto a rispondere” quattro anni dopo gli eventi.
L'avvocato della parte civile, che rappresenta due associazioni, tra cui la Federazione Mayenne per la Pesca e la Protezione dell'Ambiente Acquatico, invoca la negligenza della GAEC e della “non rispetto degli standard imposti” che ha portato ad a “danni significativi alla biodiversità e alla biomassa”. Evidenzia l'avvocato “studi specifici che mostrano l’entità dell’inquinamento”.
La Procura evidenzia anche il “negligenza” Chi “ha messo in pericolo l’ecosistema fluviale” e prevede una sanzione sospesa di 30.000 euro.
Installato 11 mesi prima degli eventi
L'avvocato difensore precisa che una perizia più approfondita al momento delle indagini avrebbe potuto determinare il motivo dell'esplosione della borsa. Spiega che è stato installato 11 mesi prima dei fatti, per un costo di 16.000 euro, e che l'agricoltore non è stato in alcun modo consigliato dall'installatore e dal produttore di installare misure di contenimento per evitare l'inquinamento. L'avvocato è sorpreso anche dall'esistenza di una clausola di riservatezza firmata dall'imputato al momento dell'acquisto della custodia.
Il tribunale di Laval condanna la GAEC a una multa sospesa di 20.000 euro e rinvia la causa sugli interessi civili al 17 gennaio 2025.