Il voto francese… Il mondo è preoccupato per la replica

Il voto francese… Il mondo è preoccupato per la replica
Il voto francese… Il mondo è preoccupato per la replica
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Dopo l’annuncio dello scioglimento dell’Assemblea nazionale e l’indizione di elezioni legislative anticipate, la Francia è sotto il controllo dei suoi vicini europei. La stampa estera, dopo lo stupore dei primi giorni, si rallegrava per lo sconvolgimento che ne seguì e si preoccupava per la possibilità di un suo ingresso negli affari del Raduno Nazionale. Negli articoli si parla spesso di “Waterloo”, “battaglia di Francia”, “guerra di trincea” o “reality completamente pazzeschi”. Nel Regno Unito, dove gli elettori sono chiamati a rinnovare il Parlamento britannico il 4 luglio, la “soap” politica francese è entusiasmante e la stampa non esita a tracciare un parallelo con un’atmosfera di “fine regno” all’Eliseo.

Dall’altra parte del Reno abbiamo potuto leggere “Kamikaze”, “Pyromaniac”, “Che mosca lo ha morso?” sulla stampa tedesca che non è gentile con la decisione di Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale e si interroga su una vittoria del Raggruppamento nazionale il 7 luglio. Berlino teme in particolare che le relazioni bilaterali, già indebolite in Europa dalle sconfitte di Emmanuel Macron e Olaf Scholz alle ultime elezioni, possano essere ulteriormente danneggiate se dovesse vincere il partito di estrema destra. Il Ministero degli Esteri tedesco ha organizzato una settimana fa un incontro con i ricercatori per riflettere sulle conseguenze delle elezioni francesi. Al di là delle relazioni bilaterali, la politica economica del futuro governo francese pone interrogativi sui possibili blocchi a Bruxelles, come possibili tensioni sui mercati finanziari e per le finanze pubbliche.

Anche in Italia c’è un interesse molto significativo per la situazione politica francese. Sul sito de La Repubblica, quotidiano di sinistra, è stata creata una sezione speciale sulle elezioni francesi. La maggior parte degli osservatori non ha compreso lo scioglimento, e se tutti hanno in mente gli attriti tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, Marine Le Pen è considerata più estrema del leader italiano. Claudio Cerasa, direttore del quotidiano di destra liberale Il Foglio, parla in un editoriale del pericolo per Giorgia Meloni di diventare “lepenizzata”. Il Giornale, molto anti-Macron, sottolinea in particolare che “Giorgia Meloni e Marine Le Pen non sono sulla stessa linea, su temi come il sostegno inequivocabile all’Ucraina”.

Ma con la formazione del Nuovo Fronte Popolare, si fa strada anche sulla stampa europea l’idea di un ritorno della sinistra al potere. “Dimenticate l’estrema destra: è la sinistra che potrebbe schiacciare Macron”, titola ad esempio Politico a Bruxelles. “Tutti i riflettori mediatici sono puntati sull’estrema destra dopo la sua vittoria alle elezioni europee, ma forse è la sinistra che potrebbe dare il colpo finale a Macron e alle sue speranze di difendere il suo posto al centro dello ‘scacchiere’, analizza il sito europeo.

Allora come vedono i nostri vicini la situazione politica francese? Cosa prevedono i programmi dei candidati per l’Europa e la politica estera? Quali sono gli scenari possibili dopo le elezioni legislative? Qual è la condivisione dei poteri tra il presidente e il primo ministro secondo la Costituzione? Esiste un dominio riservato al capo dello Stato?

I nostri ospiti :

-Christophe Barbier, Editorialista politico, cconsulente editoriale – “Franc-Tireur”

-Nathalie Schuck, Reporter senior – “Le Point”

Frederic dice: Giornalista nella redazione internazionale di Radio France

Jean-Dominique Giuliani, Presidente della Fondazione Robert Schuman,autore di “Europeo senza complessi”

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