Daniel Cohn-Bendit in aiuto di Clément Beaune a Parigi

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L’ex ministro dei Trasporti e deputato uscente di Parigi, Clément Beaune (Rinascimento), nella sede di France 2, il 9 giugno 2024. BRUNO PRELIEVO PER “IL MONDO”

Cosa c’è di meglio di un piccolo attacco a Macron per cercare di restare aggrappati al carro della sinistra? Martedì 24 giugno, nel cortile di una scuola elementare, l’11e distretto di Parigi, il deputato uscente Clément Beaune aveva invitato Daniel Cohn-Bendit a venire a dire al suo posto tutto il male che pensa del capo dello Stato. Davanti a un centinaio di persone – per la maggior parte sessantenni – l’ex leader del Maggio 68 ha così dedicato una parte significativa del suo discorso a denigrare l’inquilino dell’Eliseo, sotto l’occhio avido del candidato del Rinascimento.

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“Sono furioso con Macron”ha lanciato Daniel Cohn-Bendit all’inizio del suo intervento, denunciando “perversità intollerabile” del capo dello Stato. “A una settimana dalle Olimpiadi, giocando così con il destino di un Paese, non so dove vive, ma in ogni caso non vive in questo mondo. »

L’ex eurodeputato verde (1994-2014) – prima in Germania, poi in Francia – ha poi accusato il capo dello Stato “per usare le parole di Jean-Marie Le Pen”citando il suo uso della parola ” immigrazione », per criticare il programma del Nuovo Fronte Popolare (NFP), durante le commemorazioni dell’appello del 18 giugno. Ma lo ha anche paragonato a Jean-Luc Mélenchon, il leader di La France insoumise (LFI). “L’immaturità di questo ragazzo [Emmanuel Macron] è pari all’immaturità di Mélenchon”, ha stimato, prima di concludere: “La disperazione è grande. Ad un certo punto, ha affascinato gran parte della società francese. Le stava offrendo qualcosa di nuovo. E oggi non offre nulla. Il fascino del nulla. »

“Si è lasciato ingannare”

“Sono d’accordo al 90% dei commenti di Daniel, anche se dice cose più dure di quanto penso su Macron”, scarica Clément Beaune, a margine dell’incontro. Candidato in 7e Elettorale di Parigi, Clément Beaune ha condotto una campagna nel 2022 con una foto del capo dello Stato sui suoi manifesti. Quest’anno il capo dello Stato è scomparso dalla sua propaganda elettorale.

Il candidato è stato però due volte ministro delegato di Emmanuel Macron, dal 2020 al 2024, per l’Europa e poi per i Trasporti, dopo essere stato uno dei suoi più stretti consiglieri durante la sua permanenza al Ministero dell’Economia (2014-2016) nel quinquennio del François Hollande, allora durante i suoi primi anni all’Eliseo. Ma oggi cerca di prendere le distanze dal suo ex mentore, la sua opposizione alla legge sull’immigrazione del dicembre 2023 – che gli è costata il seggio ministeriale – si sta trasformando in un fatto d’armi. “È stato ingannato dal suo presidente quando ha osato dirgli di nodice al pubblico Daniel Cohn-Bendit. Con Macron è così: “Non sei gentile con me? Tac, prendi un colpo”. »

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