una campagna come nel vecchio mondo

una campagna come nel vecchio mondo
una campagna come nel vecchio mondo
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Anne Brugnera, deputata presidenziale (non osiamo più scrivere “maggioranza presidenziale”) della circoscrizione 4, non si trova in una situazione molto favorevole.

Tra il 2019 e il 2024, nelle ultime due elezioni europee, sono volati via 4.300 voti a favore del suo schieramento. Il 9 giugno, solo il 18% degli elettori ha votato per la lista di maggioranza presidenziale presentata da Valérie Hayer. Magra consolazione: qui Hayer ha battuto con 430 voti la lista di Glucksmann e con 2.300 quella di Bardella.

Sulla carta la rielezione del deputato uscente è ancora possibile. Se il 7% degli elettori che hanno votato per Reconquest! Gli europei continuano a votare alle elezioni legislative per Amande Torrent, né il rappresentante locale del partito di Eric Zemmour, né Yannick Chaumont, il candidato del RN, otterranno un biglietto per il secondo turno.

In questo caso, Anne Brugnera ritroverà la candidata del Nuovo Fronte Popolare (NFP), Sandrine Runel, che si era qualificata da tempo, con il 41% che la sinistra in quattro liste ha totalizzato alle elezioni europee. In queste condizioni, anche con un notevole ritardo nelle votazioni, Anne Brugnera potrebbe riunire tutti gli elettori contrari all’alleanza PFN che associa il PS Sandrine Runel alla più di sinistra France Insoumise e vincere all’ultimo minuto.

Romain Billard è sotto scorta

Uno scenario piuttosto improbabile e che non dovrebbe piacere a LR Romain Billard che intende sfruttare il 12% dei lionesi che hanno votato per François-Xavier Bellamy, 15 giorni fa, nel circo (che riunisce il 6°, il nord del 3° e un piccolo pezzo di Mermoz nell’8a). Il suo volantino elettorale ricorda il sostegno di un numero impressionante di ex sindaci del 6° arrondissement.

Sul mercato, a 2 metri da lui, Pascal Blache, l’attuale sindaco, si lamenta del secondo turno elettorale previsto per il 7 luglio: “La gente è in vacanza, non potremo tenere i seggi elettorali”. Dominique Nachury, ex deputata della LR, si fa in quattro per presentare ai clienti Romain Billard, suo ex collega all’Assemblea. La sua energia è illimitata ma una volta strette le mani e fatte le presentazioni, a parte, sorge un piccolo dubbio: “Non siamo in forma olimpica, sai?”. Se non teme la dissidenza ‘dall’alto’ di Eric Ciotti, è preoccupata per il voto RN degli elettori che finora hanno votato a destra.

Romain Billard è positivo: “Rappresento l’equilibrio tra RN e Rinascimento. La Quinta Repubblica è stata costruita sulla divisione sinistra/destra e stiamo ritornando a questa divisione. Fino alle elezioni europee comprese i macronisti di destra sono rimasti, ma è finita: torneranno da noi come quelli di sinistra tornarono da Glucksmann”. Non si può essere meno paracadutati di Romain Billard, nato in Place du Château a Montchat (3° arrondissement), ha frequentato la scuola Condorcet, il collegio Molière e il liceo Herriot, tutti nel 4° arrondissement. Ma può sfidare i numeri?

Anche se Romain Billard ha ragione, e il divario destra/sinistra sta riemergendo, sarebbe ironico se il 4° collegio elettorale di Lione chiudesse la sua parentesi macronista con l’elezione di una socialista come Sandrine Runel. Aperta nel 2017, la parentesi macronista è stata possibile solo grazie al sorprendente rialzo delle azioni degli ex socialisti lionesi che non osavano sognarla. È così che Anne Brugnera ha vinto il quarto posto per la LREM nel 2017 dopo aver fallito nel 2012 con i colori del PS. Due anni dopo essere riuscita a impedire al verde Benjamin Badouard di rubarglielo (nel 2022), parte per la campagna senza esitazione.

Anne Brugnera in campagna

Eccola sui mercatini, quello di Mongolfier nel cuore del 6° arrondissement. Andare ai mercati sì, ma non porta a porta: “Alla gente non piace essere disturbata come candidato. Ma a volte lo faccio come parlamentare, e alla gente piace avere il proprio parlamentare sullo zerbino”. Esatto: cosa gli raccontano da 7 anni delle politiche del governo? «Certo ci sono delle critiche: quella di aver portato avanti una politica troppo di destra, ma a me personalmente no, la gente sa da dove vengo».

Giacca viola e sorriso immancabile Anne Brugnera serve le sue mani. Il giorno dopo, di buon’ora, eccola al mercato di Monplaisir, nel 3° arrondissement, sullo strano marciapiede del terribile Cours Albert Thomas, perché dall’altra parte era un’altra roccaforte.

Una signora molto anziana le protesta: “La prima cosa che voglio dirvi è come mai ci sono dei giovani che entrano nella mia residenza presumibilmente con l’autorizzazione della prefettura? L’ultima volta ne ho visti due. Ho chiesto loro cosa ci facessero lì…”

Anne Brugnera si preoccupa educatamente dell’esito di questa richiesta, ma il suo interlocutore passa al secondo argomento di preoccupazione: le macchine fasulle. Ri-belote. Il marito della signora si unisce al gruppo e poi, dal nulla, Stéphanie Léger in cappotto arancione brillante si unisce alla discussione.

Né sorpresa né ostile, Anne Brugnera accoglie la sua concorrente con un gesto amichevole. Stéphanie Léger, assistente scolastica della Città di Lione, è l’opposizione a Brugnera: non è forse lì per rimorchiare Sandrine Runel? Stéphanie Léger fa luce sul suo aspetto: è la vicina di casa della coppia in questione. La discussione si risolve in due minuti: Stéphanie Léger se ne va.

Non sempre le cose vanno così bene quando un parlamentare incontra cittadini infelici. Una signora rifiuta il volantino che Anne Brugnera le porge: “Non voto anche se vivo in Francia da 30 anni come belga, ho chiesto la cittadinanza 2 anni fa, ma la situazione non va avanti”. Anne Brugnera si rammarica: “Ma perché non me lo hai chiesto?”. La signora è amareggiata. Lei fischia: “Ma la nazionalità non è un lasciapassare. Non dovrei chiedertelo”se ne va senza ascoltare le proposte del deputato uscente.

Sabato mattina è decisamente piovoso sul percorso Albert Thomas. Ma la pioggia non rovina la vita quando sei in politica.

Sandrine Runel: prima campagna

Del resto, Stéphanie Léger non si è lasciata prendere una seconda volta. Il giorno prima, davanti alla scuola Louise, parcheggiata in attesa che si aprissero le porte di rue du Château dove aveva legato la sua bicicletta, aveva consultato preoccupata un sito meteorologico per misurare il rischio che aveva corso venendo a trainare un carro di cotone. vestito dall’estate sotto rare ma enormi gocce di pioggia. Erano le 8,12 e la porta della scuola era ancora chiusa.

Ma non è tutto: i pannelli elettorali che fiancheggiano i muri della scuola Louise sono purtroppo privi dei manifesti della candidata Sandrine Runel. Camminando accanto alla figlia, una signora dal viso spaventosamente chiuso, incorniciato da un’asciugatura impeccabile nonostante l’umidità, racconta: “questo è il vero ingresso all’angolo, questo è l’ingresso ufficiale”.

Stéphanie Léger e un’attivista sorridente che l’ha raggiunta non si sono lasciati scoraggiare e, con i volantini sotto il braccio, hanno raggiunto l’ingresso a 100 metri dove genitori chic e magri hanno lasciato i loro figli in corone di baci d’addio fino a sera. Sandrine Runel sulla sua enorme bici da carico che non sa dove parcheggiare arriva nello stesso momento.

La ricezione dei volantini da parte dei genitori degli studenti non è certo più calda del tempo, “Rimorchiare alle 8 del mattino a Montchat non è necessariamente l’ideale per il morale” brontola il candidato. Mancano ancora degli schiarimenti, ea cavallo di un volantino teso la certezza del sostegno attraverso il voto e una “coraggio” scivolato come una formula magica solleva rapidamente il morale dell’assistente solidale che è Sandrine Runel.

È vero che dormiva poco. Ha rivisto alle 3 del mattino il dibattito tra lei e Romain Billard e Anne Brugnera. È preoccupata di essere stata chiara. Per lei la situazione politicamente è buona. Ma questo collegio elettorale senza traccia visibile del Raggruppamento Nazionale, così diverso dal resto della Francia, rovina un po’ il piacere di fare campagna elettorale come nel vecchio mondo.

@lemediapol

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