In una pubblicazione pubblicata su , califfati, minareti, inviti alla preghiera, tribunali della sharia, ecc., attraverso bombardamenti e attacchi contro cittadini innocenti”.
Accompagnati dall’hashtag «#stoppislam», questi commenti hanno posto il argoviese nel mirino della procura del cantone di Berna, che chiede la revoca della sua immunità e l’autorizzazione ad avviare un procedimento penale contro di lui per sospetto di discriminazione. e incitamento all’odio.
Andreas Glarner è stato quindi ascoltato dalla Commissione Immunità del Consiglio nazionale (CdI-N). Le ha spiegato che la sua pubblicazione “era chiaramente parte del lavoro politico che porta avanti da molto tempo”. Ha aggiunto «di non aver in alcun modo attaccato singole persone, ma di aver piuttosto segnalato un pericolo per la società e per la Svizzera».
“Oggetti parlamentari”
Ma lunedì, con 5 voti contro 4, la Commissione ha deciso che le dichiarazioni dell’argoviese non erano protette dall’immunità relativa. Ritiene quindi “che i parlamentari non dovrebbero essere generalmente privilegiati rispetto ai privati quando si esprimono su piattaforme sulle quali in linea di principio tutti possono raggiungere un pubblico”.
Secondo lei, le osservazioni di Andreas Glarner “sono formulate in modo troppo generale e globale perché sia possibile stabilire un collegamento con determinati obiettivi parlamentari o dedurre misure legislative concrete”. E ha aggiunto: “Non sarebbe quindi giustificato concedergli un trattamento di favore rispetto ai privati che si esprimono in modo simile sui social network”.
Spetta quindi alla Commissione giuridica del Consiglio degli Stati esaminare la questione prima che la giustizia di Berna possa avviare un procedimento.
Rissa al Palazzo Federale
Oltre al caso di Andreas Glarner, questa settimana anche altri parlamentari dell’UDC sono stati oggetto di una richiesta di revoca dell’immunità. Thomas Aeschi di Zugo e Michael Graber del Vallese sono stati presi di mira dalla Procura federale (MPC) per una rissa a Palazzo federale durante la visita del presidente del Parlamento ucraino.
Respinti senza troppe cerimonie dagli agenti di polizia, sono accusati di aver ignorato le istruzioni di sicurezza.
Questo caso solleva numerosi interrogativi, soprattutto per quanto riguarda lo svolgimento dei fatti, la Commissione Immunità del Consiglio Nazionale ha deciso di sospendere per il momento la sua decisione.
Politica migratoria
Sono state messe in discussione anche le immunità del consigliere di Stato Marco Chiesa (UDC/TI) e dell’ex consigliere nazionale Peter Keller (UDC/NW). La Procura pubblica del Cantone di Berna ha chiesto la revoca dell’accusa di discriminazione e incitamento all’odio nell’ambito di due campagne elettorali dell’UDC sulla politica migratoria nel 2023, una intitolata “Nuova normalità?”, l’altra “No a una Svizzera con 10 milioni di abitanti!”
Considerando che le dichiarazioni dei due eletti rientrano «nella libertà di espressione e di formazione delle opinioni che prevale nell’ambito di una campagna democratica», la richiesta della giustizia bernese è stata respinta dalla commissione d’immunità del Consiglio nazionale.
Se per Marco Chiesa il rifiuto di revocare l’immunità sarà definitivo, sul caso di Peter Keller dovrà ancora pronunciarsi la Commissione giuridica del Consiglio degli Stati.