Antonine Maillet dice a Radio-Canada

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Nel corso di numerose interviste rilasciate alla radio e alla televisione Radio-Canada, Antonine Maillet ha rivelato diversi aspetti del suo percorso e delle sue convinzioni.

Come e perché si diventa scrittori?

Ebbene sì, sono diventato uno scrittore.

Una citazione da Antonine Maillet, 1979

I numerosi libri e opere teatrali di Antonine Maillet l’hanno resa una delle figure essenziali della letteratura canadese degli ultimi decenni.

Ma come è nata quella che sarebbe diventata una missione per questa donna acadiana nata nel 1929?

Alla fine degli anni ’70, Antonine Maillet fu oggetto di quattro episodi della serie Parole e confidenze.

In questi, l’autrice ha dettagliato, tra le altre cose, la sua concezione di cosa fosse Acadia, la sua piccola e grande storia e anche la letteratura.

Antonine Maillet racconta come è nata la sua vocazione letteraria.

Nell’episodio di Parole e confidenze del 9 gennaio 1979 diretta da Jean Faucher, Antonine Maillet ricorda gli inizi della sua vocazione letteraria che colloca quando era molto piccola.

Il resto lo sappiamo.

Questa è la pubblicazione di Pointe-aux-Coques nel 1958.

Poi, un susseguirsi di una quarantina tra romanzi, opere teatrali e monologhi che sono stati premiati con una quindicina di premi nazionali e internazionali tra cui il prestigioso Prix Goncourt.

Questa considerevole opera letteraria ha ritagliato un posto speciale per Acadia, la sua storia e la sua gente, nell’immaginario collettivo.

Questo risultato non è dovuto al caso.

Come scrittrice, Antonine Maillet ha sviluppato una concezione molto precisa del suo ruolo.

>>>>1:38

Estratto da un’intervista di Antonine Maillet alla giornalista Camille Bourdeau

Spiega questo concetto in un’intervista rilasciata alla giornalista Camille Bourdeau sul molo di Bouctouche, il suo villaggio natale, il 1È Agosto 2017.

L’impegno civico di Antonine Maillet

Antonine Maillet ha parlato molto e ha difeso i diritti del popolo acadiano.

Ma il suo impegno non si limita ai confini dell’Acadia.

Sapevate, ad esempio, che è stata copresidente onoraria dell’organizzazione del Quebec Artists for Peace dal 1988 al 1990?

In quanto tale, ha spesso denunciato, tra gli altri, la piaga della guerra nucleare o quella in Afghanistan.

Il suo impegno non si limitò alle rivendicazioni pacifiste.

Il 24 ottobre 1988, Antonine Maillet è stata moderatrice del dibattito dei leader in francese, svoltosi durante la campagna elettorale federale canadese.

>>>>5:57

Antonine Maillet spiega all’ospite Robert Guy Scully il suo concetto di impegno civico.

Durante la trasmissione Impatto trasmesso il 3 dicembre 1988, racconta al conduttore Robert Guy Scully come è andata la sua esperienza.

Allo stesso tempo, spiega perché ha accettato di ricoprire questo ruolo, che associa al desiderio di impegno civico per la sua comunità, ma anche per il Canada nel suo insieme.

Robert Guy Scully le ricorda che come autrice, Antonine Maillet è sempre sembrata restia all’impegno.

Non sono coinvolta in modo partigiano, conferma. Non ho mai avuto la tessera di un partito politico.

Se Antonine Maillet rifiuta l’impegno partitico, non è contraria all’impegno civico.

Tuttavia, per impegnarsi in una causa – soprattutto in un paese democratico come il Canada, spiega – deve essere assolutamente certa della correttezza della sua posizione.

Ciò è tanto più vero in quanto, come scrittrice, ha un’influenza che può essere considerevole.

Antonine Maillet e Dio

Dio non ha limiti per me. Se dovessi dare una sola definizione di Dio, sarebbe mistero.

Una citazione da Antonine Maillet 1992

Sapevi che Antonine Maillet era una suora?

>>>>5:05

Antonine Maillet spiega la sua concezione di Dio alla giornalista Carole Vallières.

In un’intervista rilasciata alla giornalista Carole Vallières dello spettacolo Secondo riguardo del 6 dicembre 1992, Antonine Maillet spiega perché ha lasciato la sua comunità religiosa per tornare laica.

Antonine Maillet conferma di non aver rifiutato Dio né di aver perso la fede.

La sua decisione si basava sul fatto che alla fine degli anni ’60 sentiva di poter servire meglio la società acadiana al di fuori di una comunità religiosa.

Ascoltando questo brano diventa chiaro anche che Antonine Maillet ha fede e che crede ancora in Dio.

Ma il suo concetto di Dio non è molto ortodosso.

Tanto che Carole Vallières lo descrive come un design rivoluzionario.

Cosa che Antonine Maillet non nega.

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