Dopotutto, perché ci piace davvero questa nuova Champions League

Dopotutto, perché ci piace davvero questa nuova Champions League
Dopotutto, perché ci piace davvero questa nuova Champions League
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Tra i primi perdenti in questa “stagione regolare” della Champions League, il Real Madrid si trova in una deludente 18esima posizione, ma il vero shock è il Paris Saint-Germain, che languisce al 25esimo posto. I parigini sono temporaneamente sull’orlo dell’eliminazione.

E se la fine apparentemente imminente del calcio per club si rivelasse una falsa profezia? Liquidato per la sua malcelata somiglianza con la Superlega, alla quale si oppone ufficialmente, il nuovo formato della Champions League, sostenuto da Aleksander Ceferin, sta gradualmente conquistando tutti. Certo, la UEFA si è facilitata le cose interrompendo l’autunno con pause per le nazionali dedicate all’indesiderata Nations League, che serve solo a evidenziare tutto ciò che può distrarci da essa, comprese Ligue 1 e Champions League.

Ma ora, a metà della fase a gironi della C1, bisogna prendere atto che i dubbi sollevati dall’inspiegabile pareggio e dai percorsi diversi delle squadre sono stati fugati, lasciando il posto ad uno spettacolo per ora godibile. Soprattutto se viste attraverso la lente delle ottime prestazioni dei club francesi, ad eccezione del PSG, che sta già lottando per la sopravvivenza a Monaco, ma più come il Brest, che stasera si recherà al Camp Nou.


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Segnata da una schiacciante vittoria del Bayern contro la Dinamo Zagabria (9-2), chiaramente ancora in corsa, la giornata di apertura non prometteva nulla di buono per i club più piccoli. Eppure, come spesso accade nelle serie ben realizzate, il primo episodio prepara la scena e bisogna aspettare il successivo per godersi le delizie della trama. Il Brest schiaccia il Salisburgo, il Lille raffredda il Real Madrid, l’Aston Villa di Unai Emery sconfigge il Bayern ricordando il passato del PSG, il Benfica demolisce l’Atlético 4-0… Senza precedenti dai tempi dei matrimoni viola. Non dimentichiamoci delle squadre capaci di risorgere da una partita all’altra: lo Zagabria, ingiocabile dopo la batosta contro il Bayern, i bavaresi forse non così forti come si temeva, e uno Stoccarda senza speranza che si sveglia per cercare i tre punti in casa Juventus. Chissà, anche il Marsiglia un giorno potrebbe segnare punti in questa competizione.


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Inizialmente considerata il principale difetto del formato a causa del suo impatto sulla concorrenza leale tra le squadre, l’abolizione del sistema di partite in casa e fuori casa aggiunge in realtà un sapore senza precedenti agli scontri. In caso di vittoria, i sostenitori ottengono il diritto illimitato di schernire gli altri fino a nuovo ordine. Ad esempio, in sole due partite, i tifosi del Lille si sono guadagnati un biglietto per deridere l’intera città di Madrid in attesa di incrociare nuovamente Real e Atlético. I tifosi del Brest sono già ansiosi di unirsi al circolo il 29 gennaio, dopo aver ospitato il Merengue al Roudourou.


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Un format da 36 squadre che garantisce la qualificazione a 24 di esse, creato dai potenti, per i potenti. In una situazione del genere, sembra impossibile che un top club si lasci sfuggire l’occasione alla fine della fase di campionato. Impossibile, tranne che per i re dello spettacolo europeo, il Paris Saint-Germain. Dopo quattro partite, gli uomini di Luis Enrique si ritrovano sull’orlo dell’eliminazione a meno che non si riprendano in fretta. Il problema è che andranno al Bayern e ospiteranno il Manchester City nell’ultima partita casalinga. Gennaio sarà la nuova marcia a Parigi?

29 gennaio 2025. Segnatevi questa data. No, non è la nuova scadenza per l’umanità secondo il calendario Maya, anche se, dati gli eventi attuali, potrebbe benissimo esserlo. In questo caso si tratta della data della multiplex finale della fase a gironi di Champions League. Si gioca TUTTI contemporaneamente, con 18 partite che sarà assolutamente impossibile seguire contemporaneamente, biglietti per gli ottavi di finale e playoff in palio, drammaticità, in sostanza uno spettacolo degno delle più grandiose finali di Super Smash Bros. Davvero, ritiriamo quello che abbiamo detto, Aleksander. Grazie per lo spettacolo.


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Non fatevi ingannare dal 18esimo posto del Merengue; si assicureranno un posto agli ottavi di finale entro la fine di gennaio e si aggiudicheranno il trofeo come al solito in primavera. E anche se il programma più fitto del nuovo format di C1 potrà mettere a dura prova i muscoli posteriori della coscia di Vinicius, che si lamenta dei “ritmi infernali”, non cambierà nulla. Bel tentativo, Alessandro. Forse sarà Gianni Infantino e la sua nuova tazza in schiuma a dare il colpo finale, chi lo sa?

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