C'erano molti spettatori nel municipio di Bétaille sabato 9 novembre per lo spettacolo proposto dal laboratorio teatrale Rionet, “Alla mia età, mi nascondo ancora per fumare”. Da più di vent'anni, Sylvie Bellet ospita e dirige questi laboratori ed è stata lei, la regista, a realizzare questa serata teatrale.
Questo pezzo scritto nel 2009 da Rayhana, un esule algerino, evoca il decennio oscuro che l'Algeria ha attraversato tra il 1992 e il 2002: una guerra civile con decine di migliaia di morti, dispersi ed esiliati. Una tragedia per questo Paese. Le prime ad essere colpite sono state le donne, direttamente colpite nella loro vita quotidiana, nella loro libertà, nel loro rapporto con gli uomini e nel loro posto nella società.
Questa tragicommedia riunisce nove donne di età e condizioni diverse in un hammam di Algeri, uno spazio protetto dall'esterno. In questa intimità i punti di vista si intersecano, la parola si libera. Vita sessuale, matrimonio forzato o meno, ecc., poco a poco i destini particolari di ciascuno di loro si svelano attraverso storie che ne hanno segnato e plasmato le carni, svelando via via la violenza politica, sociale e sessuale di un'Algeria in preda alla corruzione e povertà.
Al centro c'è la questione del velo, dei matrimoni combinati, della libertà delle donne, ma anche del comportamento degli uomini, di chi emigra in Francia senza barba e torna barbuto.
Un grande complimento alle nove attrici per l'energia che hanno dimostrato durante tutta la serata e per la forza di convinzione che hanno condiviso con il pubblico. Va inoltre fatto i complimenti a Sylvie Bellet per la sua efficace regia che ha saputo affrontare un argomento difficile con un tocco di umorismo molto apprezzabile e apprezzato.