Mentre il disegno di legge finanziaria per il 2025 è appena uscito dall'Assemblea nazionale per passare al Senato, il Primo Ministro desidera ricevere tutti i presidenti dei gruppi parlamentari dell'opposizione di entrambe le Camere per portare avanti il dialogo sul bilancio. La prossima settimana a Matignon sfileranno: socialisti, ecologisti, comunisti, eletti del gruppo Liot… ma anche Insoumis, il Raggruppamento Nazionale e perfino i ciottisti dell'Unione dei Diritti della Repubblica (UDR).
Michel Barnier aveva promesso, al momento del suo insediamento a settembre, di voler dialogare con tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento. Ma se alcuni scambi, di persona o telefonici, erano già avvenuti, il conduttore di Matignon non aveva finora avuto contatti con le presidenti dei gruppi LFI e RN, Mathilde Panot e Marine Le Pen.
Da parte del Raggruppamento Nazionale, abbiamo recentemente iniziato a infastidirci per questo invito ancora pendente, sentendoci ostracizzati e minacciando ancora una volta di elaborare una mozione di censura potenzialmente fatale per l'ex negoziatore della Brexit. Michel Barnier non aveva chiamato anche Marine Le Pen, all'inizio di ottobre, per riformulare il suo ministro dell'Economia Antoine Armand, che aveva appena dichiarato che la RN non rientra nell'”arco repubblicano”? Matignon, dal canto suo, si era sempre accontentato di assicurare che la porta “era aperta”.
“Queste interviste dimostrano l'impegno del Primo Ministro a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con i presidenti dei gruppi, in conformità con lo spirito di consultazione che anima la nostra democrazia parlamentare”, confermano quelli attorno a Barnier, al fine di “rafforzare il coordinamento” tra il governo e il legislatore, in particolare su testi ritenuti “fondamentali” come il bilancio.
Se già ogni settimana si incontra con i leader dei gruppi di maggioranza (destra, centristi e macronisti), il Primo Ministro spera che questi incontri servano a identificare le priorità di ciascuno dei gruppi di opposizione, di cui desidera tenere conto per a ciò il PLF 2025 “soddisfa le aspettative dei cittadini garantendo al tempo stesso la sostenibilità del bilancio”.