Referendum: stop o ancora? | Il giornale di Montreal

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La disputa è tra François Legault e Paul St-Pierre-Plamondon sull’urgenza – e la rilevanza – di organizzare un terzo referendum sulla sovranità.

In curva, il signor Legault con il piede sul freno. E nell’altra il Pspp che preme con tutte le sue forze sull’acceleratore.

Allora?

“Rallentiamo Éphrem” o “In fondo Léon”?

GLI ULTIMI SACRAMENTI

A rischio di sorprendere i miei amici sovranisti, capisco perfettamente i timori del signor Legault.

Quell’uomo è un vero nazionalista. Non possiamo mettere in dubbio il suo amore per il Quebec. Ora, chi vorrebbe passare alla storia come colui che ha piantato l’ultimo chiodo nella bara dell’opzione sovranista, l’ultimo jolly nelle nostre mani?

La possibilità che gli abitanti del Quebec dicano no una terza volta è molto reale. Basta guardare i sondaggi per convincersene.

Non è perché il PQ attualmente ha il vento in poppa che i quebecchesi vogliono mollare gli ormeggi. Potresti semplicemente fare una piccola gita in barca prima di tornare sani e salvi al porto.

Un terzo no potrebbe ritardare di 20 anni la causa del Quebec, dando ragione a tutti coloro che sostengono che i quebecchesi abbaiano ma non mordono mai.

Saresti tentato di essere colui che amministra l’estrema unzione in Quebec?

UN AFFARE!

D’altronde “l’appetito vien mangiando”, come si suol dire.

Se lanciassimo una terza campagna referendaria, ricominceremmo a parlare di indipendenza e questo forse indurrebbe i quebecchesi a volerla assaggiare, finalmente.

In ogni caso, questa è la scommessa che sta facendo il PSPP.

E poi dimostrerebbe fino a che punto i federalisti siano a corto di argomenti.

In effetti, a parte “la minaccia del fascismo identitario che soffia sulle braci dell’intolleranza” (grazie, signor Couillard), i difensori del Quebec-in-Canada non hanno molto altro da dire.

Dopo due settimane di campagna, saranno costretti a far emergere le Montagne Rocciose o a mandare donne inglesi dall’Alberta a beccarci di nuovo sulla guancia.

Hai sentito un argomento valido a favore del federalismo provenire dalla bocca di Marc Tanguay, vero?

Abbiamo provato la terza via e non è servito a molto. Fatta eccezione per aver ricevuto 750 milioni di dollari da Justin Trudeau – che, A propositoci avevano tolto un miliardo dalle tasche invitando tutti i poveri del mondo a presentarsi alle nostre frontiere!

Cattivo affare, vero?

ORA O MAI PIÙ

E poi, per quanto riguarda “riportare indietro il Quebec di 20 anni”…

Possiamo scendere ancora più in basso di quanto siamo adesso?

Più le cose vanno male, più diminuisce il peso dei francofoni in Canada e più i richiedenti asilo si precipitano alle nostre porte, superando in numero la nostra capacità di francesizzarli e integrarli…

Pensi che la situazione migliorerà nel corso degli anni? No, peggiorerà!

E anche a grande velocità!

Se diciamo No una terza volta, la sovranità non avverrà mai?

Ebbene, non abbiamo nulla da perdere, perché neanche questo accadrà mai se non lo facciamo adesso!

La finestra di opportunità sta per chiudersi. Ora è il momento di agire!

Immagina che il Quebec si arrampichi su un albero.

François Legault dice: “Québec, torna giù, altrimenti rischi di cadere e farti male!”

Il PSPP dice: “No, vai avanti, puoi farlo, guarda il ramo sopra la tua testa, afferralo e vai un po’ più in alto, un po’ più in là!”

Entrambi hanno a cuore il Quebec.

Entrambi lo amano. Appassionatamente.

Ma si vuole mantenere il Quebec sotto il controllo del Canada per proteggerlo.

E l’altro vuole che apra le ali e fiorisca.

Chi tra i due vincerà?

Quello con il piede sul freno? O l’altro che si immagina il Quebec con il vento tra i capelli, sulla sua Camaro, su tutte le strade estive?

Buon anno amici!

Sperando che un giorno avremo il coraggio di assumere liberamente il nostro destino.

A MONTREAL VA TUTTO BENE!

Invitato dalla Camera di Commercio Metropolitana di Montreal (CCMM) a parlare dei grandi problemi economici che la città di Montreal deve affrontare, il sindaco Valérie Plante ha affermato, cito testualmente, che “Montreal è in una buona posizione”.

Ripeto: in buona forma!

Dichiarazione che non ha convinto molto Michel Leblanc, presidente della CCMM.

Corre voce che il signor Leblanc partecipi alla corsa. Sarebbe un buon sindaco? Lo ignoriamo.

Ma il suo approccio pragmatico (vedere quali sono i problemi della città e rispondervi) contrasterebbe con l’approccio ideologico dell’attuale sindaco (che consiste nell’imporre ai cittadini i suoi capricci e la sua visione di come dovrebbe essere una città).

E L’ESTREMA SINISTRA?

Secondo Notizia (e la maggior parte delle riviste di informazione), l’estrema destra minaccia l’Europa…

Tutto questo perché alcuni partiti che hanno il vento in poppa (e quindi ascoltati dalla gente) vogliono controllare l’immigrazione…

È divertente, vero? Questi giornalisti non parlano mai della minaccia rappresentata dagli estremisti di sinistra!

“Attenzione, quando una democrazia è malata, il fascismo viene al suo capezzale, ma non per controllarla”, diceva Albert Camus.

Questa frase vale anche per l’estrema sinistra…

IL PROBLEMA È L’ISLAMOFOBIA!

L’antisemitismo sta vivendo un aumento senza precedenti in tutto il mondo. A Montreal, un ristorante è stato nuovamente colpito perché il proprietario era ebreo.

E cosa ha detto Amira Elghawaby, rappresentante speciale del Canada responsabile per la lotta all’islamofobia, davanti al Comitato permanente per la giustizia e i diritti umani il 10 giugno?

Che l’islamofobia stava registrando un aumento preoccupante in Canada.

Oh si? È questo il grosso problema del Paese in questi giorni?

A questo punto non è cecità. Questa è vera e propria indecenza.

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