“La Svizzera vuole bombardare la Russia”, proclama la propaganda

“La Svizzera vuole bombardare la Russia”, proclama la propaganda
“La Svizzera vuole bombardare la Russia”, proclama la propaganda
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Per i media russi “RT” (ex “Russia Today”) è chiaro: “La Svizzera vuole bombardare le città russe”. Con questo titolo di un articolo pubblicato mercoledì, il sito d’informazione fa riferimento alla recente decisione di una commissione nazionale che vuole autorizzare i paesi terzi a trasferire in Ucraina il loro materiale bellico acquistato in Svizzera. Ma la disinformazione non si ferma al titolo. Nel testo “RT” indica che Priska Seiler Graf, presidente della commissione in questione, spera di “coinvolgere la Svizzera il più rapidamente possibile nel conflitto per dimostrare la sua potenza militare alla Russia”. Dichiarazioni che l’eletto ovviamente non ha mai mantenuto.

Questo è solo uno dei circa 140 articoli sulla Svizzera pubblicati da gennaio sul sito tedesco della RT, ha rivelato sabato il Tages-Anzeiger. Un’implacabilità nata di recente, dal momento che nell’arco del 2023 sono stati scritti solo 22 articoli simili. Secondo Mykola Makhortykh, ricercatrice post-dottorato presso l’Istituto per la comunicazione e gli studi sui media dell’Università di Berna, questo sviluppo si spiega principalmente con la tenuta del vertice internazionale sulla pace in Ucraina svoltosi la settimana scorsa nel cantone di Nidvaldo.

“L’obiettivo di “RT” è dividere le società occidentali. A tale scopo cercano in modo mirato gli argomenti e i gruppi target adatti”, commenta lo specialista dell’Europa dell’Est Ulrich Schmid. In questo contesto, la conferenza di Bürgenstock sembra aver dato ai media l’occasione di criticare il Summit, che non è andato nella sua direzione, dividendo al tempo stesso la popolazione concentrando la propria comunicazione sulla neutralità, tema già molto dibattuto.

E questa bastonata sembra funzionare, riferisce il “Tages-Anzeiger”. Negli ultimi tempi il numero di visite mensili dalla Svizzera al sito in lingua tedesca «RT» è esploso, passando da circa 200’000 all’inizio dell’anno a oltre 300’000 nei mesi di aprile e maggio. Abbastanza per rilanciare tra alcuni eletti, come Priska Seiler Graf, l’idea di vietare la “RT” in Svizzera, come già avviene nell’Unione Europea.

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