Top 14 – “I parigini dovranno mantenere la disciplina”: Garbajosa fa il punto sullo Stade français prima della sfida contro Bordeaux-Bègles

Top 14 – “I parigini dovranno mantenere la disciplina”: Garbajosa fa il punto sullo Stade français prima della sfida contro Bordeaux-Bègles
Top 14 – “I parigini dovranno mantenere la disciplina”: Garbajosa fa il punto sullo Stade français prima della sfida contro Bordeaux-Bègles
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Il nostro consulente Xavier Garbajosa analizza le forze presenti durante queste semifinali. La supremazia dei tolosani, la resilienza dei Rochelais, la difesa dei parigini o l’ambizione dei bordolesi, chi vincerà il Graal? Episodio 3 di 4.

Il Paris è un gruppo di giocatori che non sono abituati ad arrivare in semifinale. C’è il rischio di accontentarsi?

Tuttavia, questa squadra ha l’ambizione ogni anno di arrivare alla fase finale e spesso ci riesce, almeno nei play-off. Li trovo in progresso, lo dimostra la qualificazione diretta alle semifinali. A questo livello l’esperienza diventa molto importante, è vero, ma non mi sento svantaggiato su questo punto. E’ una squadra molto forte in alcuni aspetti fondamentali. Saranno lì.

A livello di esperienza hanno rilanciato Rory Kockott. Cosa sta cambiando in questa squadra?

Molte cose in termini di leadership, impegno e in effetti esperienza. Kockott è un ragazzo che vorresti uccidere quando lo affronti, ma di cui realizzi l’importanza e il valore quando è tuo compagno di squadra. Lo vediamo dalla sua longevità, è una persona estremamente esigente con se stesso e questa esigenza si riflette su tutta la sua squadra. Infonde i suoi partner. Quando Parigi lo reclutò, sembrò una scommessa. Scommessa vincente, quindi. Oggi è essenziale nel loro sistema.

Rory Kockott, in pensione, è un giocatore chiave allo Stade français.
Icona Sport – Hugo Pfeiffer

Punto statistico: il Parigi è la squadra che realizza meno mete nella Top 14, quella che annienta il maggior numero di offensive avversarie nei suoi 22 metri e quella che spinge l’avversario a giocare più tempo per segnare. È questo il prototipo di una squadra da finale?

Tutte queste cose sono legate alla difesa e quindi a Paul Gustard (allenatore della difesa, ndr). È al club da due anni e vediamo che il suo lavoro, la sua conoscenza della difesa stanno apportando benefici allo Stade Français oggi. Questo profilo di gioco è quello giusto per le fasi finali? È un vantaggio, questo è certo. Ma anche la loro difesa è rischiosa. Quando sali in “difesa urgente” e fai retromarcia per chiudere l’esterno, il minimo ragazzo che sbaglia apre un grande varco. Inoltre, poiché hai premuto forte, è difficile girarsi e rispondere all’attaccante. Ma quando tutto va bene, è molto restrittivo per l’avversario.

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Vincere chiudendo la partita sembra essere una tendenza dai tempi dei Mondiali…

Questa non è una novità. Ricorda, il Montpellier è campione nel 2022 con una partita molto segnata dallo spossessamento ma una grande difesa e una grande conquista. Torniamo a questo: il possesso palla non è sempre una questione centrale. Richiede un grande dispendio di energie e ammette il rischio di logorarsi, perdere palla e subire contropiede. Quando la tua squadra presenta questo profilo e queste qualità, può essere preferibile mettere sotto pressione l’avversario per spingerlo a sbagliare e raccogliere punti. Parigi mi sembra capace di portare avanti questo progetto e trovo anche che quest’anno siano migliorati in questi settori, con la continuità del lavoro di Gustard ma anche gli arrivi di Laurent (Labit) e Karim (Ghezal).

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Altro dato statistico: il Paris è anche il peggior attacco, la più bassa percentuale di rigori realizzati, la seconda squadra più indisciplinata nella Top 14 in termini di cartellini (1 rosso e 24 gialli, 236 minuti giocati shorthanded): è lì la chiave per i parigini? Appianare i tuoi punti deboli?

Soprattutto indisciplina. Il loro gioco difensivo presenta un elemento di rischio, compreso quello del fallo. Quando andiamo forte e giochiamo contro-ruck, ci mettiamo al limite. Per poter sfruttare i propri punti di forza, i parigini dovranno mantenere la disciplina. Anche la chiave è lì, per loro. Nella fase finale non possiamo regalare punti facili. Bisogna trovare il punto di equilibrio, aumentare l’impegno rimanendo entro il limite, quindi padroneggiare le proprie emozioni, e mantenere il controllo per evitare troppa indisciplina.

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