Dove trovare la forza? | FranciaInter

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Dove allora possiamo trovare la forza?

In se stessi, nel profondo di se stessi? Oppure fuori di sé – fuori di noi, nel rapporto con gli altri così importante per gli animali sociali che siamo?

Trovare la forza dentro di sé, l'idea è a prima vista stimolante: forse abbiamo davvero delle risorse insospettate nel profondo, che possiamo mobilitare nei momenti di avversità…

La nostra volontà, ad esempio, questa facoltà che non si esprime mai così tanto come di fronte alla resistenza e che è, secondo Cartesio, ciò che è divino dentro di noi.

Anche la nostra immaginazione, che si nutre degli ostacoli da superare.

Il nostro istinto di sopravvivenza, che forse attende la prova delle avversità per risvegliarsi e trasformarsi in energia, in inventiva, in forza di resistenza

Tra queste risorse nel profondo di noi, c'è anche la possibilità di ricercare il nostro amore per la vita, la nostra profonda fiducia nell'esistenza, è proprio quando la vita è dura che dobbiamo saperle evocare o, più precisamente, trovarle.

Il filosofo tedesco Husserl parla di una fiducia originaria, una fiducia che c'è fin dall'inizio della vita, è questa fiducia che dobbiamo riscoprire?

SÌ. Poiché veniamo originariamente al mondo, alla nascita, la fiducia non è tanto da conquistare quanto da ritrovare.

Ma molto spesso abbiamo bisogno che gli altri trovino queste risorse dentro di noi: una bella relazione d'amore o di amicizia, l'incontro di un terapeuta con cui formeremo una bella alleanza terapeutica e, nei casi più difficili, avremo bisogno dell'incontro quello che Boris Cyrulnik, sulla scia della psicologa americana Emmy Werner, chiama tutor della resilienza. Si tratta allora di trovare la forza negli altri o meglio nel nostro rapporto con gli altri.

A volte iniziamo addirittura a sentirci meglio quando smettiamo di credere che tutto dipenda da noi e che dobbiamo cavarcela da soli, senza l'aiuto di nessuno.

“La vita reale è un incontro”, scrive Martin Buber, che ha influenzato gran parte dei filosofi dell’alterità del XX secolo, da Husserl a Sartre passando per Levinas: ci sono addirittura incontri che ci salvano la vita. Trovare la forza in una qualità di connessioni ci permette di comprendere che a volte dobbiamo uscire da noi stessi per trovare la via d'uscita. E ancora una volta, l’idea troppo volontaria di voler farcela da soli può rappresentare un grosso ostacolo a questa ritrovata forza.

Uscire da sé, infine, significa aprirsi al mondo, affidarsi ad esso, trovare forza in questo ricongiungimento anche con le forze stesse del mondo: il sole, la natura, i fiumi, gli alberi, l'energia cosmica presso gli stoici, leggi della natura secondo Spinoza, lo slancio vitale di cui parla così bene il bergsoniano…

E come lo facciamo? Il cosmo degli stoici o lo slancio vitale bergsoniano possono sembrare un po’ astratti…

Come lo facciamo? Ma ti risponderò: apriamo gli occhi, respiriamo, camminiamo nella foresta, baciamo gli alberi, guardiamo passare gli uccelli migratori e sentiamo questo impulso vitale nelle loro ali, nuotiamo nell'acqua fredda… finalmente ci apriamo alla nostra presenza nel mondo e alla presenza nel mondo, e ovviamente ci prendiamo cura del mondo poiché questo mondo è la nostra casa; smettiamo di svuotarla delle sue risorse perché è la nostra casa che stiamo distruggendo e lasciando bruciare guardando altrove…

Contemplare la bellezza della natura a volte basta a consolarci, o addirittura a renderci nuovamente capaci di acconsentire alla nostra vita, anche se imperfetta.

I nostri tormenti ci appaiono all'improvviso molto diversi, molto più piccoli, anche meno scandalosi, quando impariamo di nuovo ad abitare il mistero del mondo, quando riscopriamo il contatto con ciò che ci supera e ci attraversa allo stesso tempo. Questa forza che viene dal mondo, come quella che gli altri a volte ci donano, poi entra in noi per diventare nostra.

E i momenti di fatica ci ricordano ciò che siamo tentati di dimenticare nelle ore di trionfo: non siamo mai tanto noi stessi quanto quando sappiamo aprirci a ciò che non siamo noi. La nostra forza più grande non è dentro di noi ma fuori di noi, nell'incontro con gli altri e con il mondo.

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