TESTIMONIANZE – Per non destabilizzare il padre o la madre, i francesi scelgono di lasciare i genitori nel loro ambiente abituale. Questi bambini, che a volte vivono a centinaia di chilometri di distanza, affrontano più o meno difficoltà il costo emotivo ed economico di questi viaggi.
Mary è convinta: se dovesse trasferire il padre 92enne dalle montagne del sud-ovest alla regione parigina, dove vive, lui morirebbe entro poche settimane. Questa sessantenne percorre 800 chilometri ogni due settimane – o anche tre quando ha molto lavoro – per visitare i suoi genitori, fare la spesa, controllare che tutto vada bene… Se suo padre vive ancora in modo indipendente a casa, lei la madre vive da un anno e mezzo nell'unità protetta di un EHPAD, dove le porte sono chiuse da un codice di sicurezza. L’ottuagenario è ormai quotidianamente molto disorientato. Mary aveva notato che sua madre stava progressivamente perdendo la memoria, ma fu suo padre, preoccupato per la sua salute, a chiamarla un giorno, spingendola a prendere una decisione inevitabile.
Gli accompagnatori sono quelle persone, spesso familiari, che prestano assistenza regolare ad una persona non autosufficiente a causa dell'età, della malattia, della disabilità o della perdita di autonomia. Il loro carico può essere molto pesante. E quando a ciò si aggiungono centinaia di chilometri, le difficoltà aumentano. Secondo Simon de Gardelle, presidente dell'Associazione degli accompagnatori, un quarto degli accompagnatori non conviventi vive a più di 30 chilometri dai genitori anziani. La distanza non è l’unico fattore: una Parigi-Marsiglia – 800 chilometri e tre ore di treno – è molto più accessibile di una Nevers-Nancy…
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