ADDIO ALLE BASI FRANCESI IN AFRICA OCCIDENTALE

ADDIO ALLE BASI FRANCESI IN AFRICA OCCIDENTALE
ADDIO ALLE BASI FRANCESI IN AFRICA OCCIDENTALE
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(SenePlus) – Parigi prevede di ridurre la sua presenza militare nell’Africa centrale e occidentale a poche centinaia di uomini, secondo le informazioni ottenute dall’AFP da tre fonti confermate. Questa decisione fa parte delle partnership “rinnovate” e più discrete annunciate da Emmanuel Macron dopo le battute d’arresto subite nel Sahel.

Secondo il piano previsto dall’esecutivo francese, attualmente in discussione con i partner africani, il numero delle forze francesi “preposizionate” nelle basi militari nell’Africa occidentale sarà drasticamente ridotto. Solo un centinaio di soldati verrebbero mantenuti in Gabon, Senegal e Costa d’Avorio e circa 300 in Ciad.

“Salvo un cambio di direzione, il sistema dovrebbe quindi avere in futuro circa 600 soldati, ma è previsto che cresca occasionalmente a seconda delle esigenze espresse dai partner”, spiegano fonti dell’AFP vicine al caso.

Un declino storico per la Francia

Solo due anni fa, l’ex potenza coloniale aveva schierato più di 5.000 soldati nell’ambito dell’operazione anti-jihadista Barkhane nel Sahel. Ma è stato gradualmente eliminato dalle giunte al potere a Bamako, Ouagadougou e Niamey, a vantaggio soprattutto della Russia.

“Il Ciad è l’ultimo paese del Sahel ad ospitare soldati francesi, ma ora è circondato da paesi che ospitano forze paramilitari russe”, sottolinea l’AFP.

Accesso logistico mantenuto

Emmanuel Macron ha incaricato l’ex ministro Jean-Marie Bockel di discutere con i paesi africani le nuove modalità della presenza militare francese. Secondo Bockel, citato dall’AFP, “la Francia oggi vuole una presenza meno visibile, ma mantenere l’accesso logistico, umano e materiale a questi paesi”.

L’esercito francese prevede di creare quest’estate a Parigi un comando dedicato all’Africa. In Costa d’Avorio e Senegal, alleati chiave, il ridimensionamento è già iniziato.

Il nuovo primo ministro senegalese Ousmane Sonko, critico nei confronti di Parigi, ha ribadito “la volontà del Senegal di disporre di se stesso, incompatibile con la presenza duratura di basi militari straniere”, precisando però che non rimetterà in discussione gli accordi bilaterali di difesa.

Ruolo futuro limitato della Francia

Secondo il capo di stato maggiore francese, citato dall’AFP, le basi francesi in Africa “e la loro visibilità sono diventate difficili da gestire”. L’esercito potrebbe “condividere” le sue basi con altri partner o cederle.

Il futuro sistema rafforzato dovrebbe consentire di “mantenere relazioni” con gli eserciti locali, “garantire l’accesso strategico”, “raccogliere informazioni” e “perseguire azioni di partenariato operativo”, ma non più missioni di combattimento.

I soldati francesi forniranno essenzialmente formazione e capacità ai paesi richiedenti. Parigi intende anche adottare un atteggiamento più flessibile per quanto riguarda la vendita di armi.

La base francese a Gibuti, punto strategico di appoggio di fronte allo stretto di Bab el-Mandeb, non è interessata da questa riduzione.

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