Fibra: Com-com cede sotto pressione

Fibra: Com-com cede sotto pressione
Fibra: Com-com cede sotto pressione
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Il Consiglio comunitario dell’11 giugno ha segnato una nuova tappa nei rapporti divenuti tempestosi tra Com-com Creuse Sud-Ouest (CSO) e il sindacato misto Dorsal.

La questione del finanziamento dei lavori di “vita della rete in fibra ottica” (600.000 euro all’anno) nel dipartimento della Creuse è emersa nuovamente nelle deliberazioni della Creuse Sud-Ouest – e solo della Creuse Sud-Ouest – poiché tutti gli altri comuni hanno aderito pagare senza discussione.

Ricordiamo che una richiesta di finanziamento aggiuntivo al tasso di 47.970 euro all’anno per tre anni (dal 2024 al 2026) e potenzialmente tre anni aggiuntivi, era stata inviata da Dorsal a tutti gli EPCI della Creuse. Tale richiesta presentata a CSO il 5 marzo 2024 è stata in gran parte respinta (deliberazione rinviata) e trasmessa a Dorsal, con l’invito a venire a discutere di persona l’accordo in una prossima riunione.

Jean-Marie Bost, presidente del Syndicat Dorsal, è quindi venuto a spiegare la sua richiesta l’11 giugno a Sardent, accompagnato da Yan Pamboutzoglou, direttore della struttura.

Perdere per vincere

In apertura ha spiegato ampiamente che “le entrate derivanti dal marketing, basate esclusivamente sul meccanismo di cofinanziamento degli operatori, si rivelano insufficienti per garantire il finanziamento delle operazioni vita della rete, dato che ogni linea frutta circa 6 euro al mese, mentre Orange raccoglie 10 euro sul rame… Per colmare questo deficit, i sindacati coazionisti della Nouvelle-Aquitaine Très Haut Débit (NATHD) hanno deciso di aumentare il prezzo di accesso alla rete da 6 euro a 9,90 euro al mese, senza avere la certezza che gli operatori accettano questo aumento, che non avverrebbe prima di tre o quattro anni”.

Inoltre, l’ARCEP (l’Autorità di regolazione delle tariffe degli operatori) ha espresso parere sfavorevole ritenendo tale aumento sproporzionato e imprevedibile, in quanto avvenuto a meno di quattro anni dalla firma del contratto con gli operatori. “Se questo aumento fosse accettato”, afferma Dorsal, “non avremmo più bisogno di raccogliere l’EPCI”.

E le nuove case?

Per quanto riguarda i collegamenti in fibra per le nuove costruzioni, Dorsal non vuole farsene carico, senza avere questo finanziamento aggiuntivo che consentirebbe lavori di cancellazione, deviazione, spostamento, estensione della rete, riparazioni o realizzazioni di ingegneria civile (cavo telefonico in terreno aperto, ecc.), linee di alimentazione per nuove costruzioni (case nuove o ristrutturate che non sono mai state collegate alla rete di telecomunicazioni).

Inutile dire che si aspettava Dorsal e sono sorti interrogativi come quello di Nicolas Derieux (Saint-Martin-Château) sulla discutibile qualità dei pali (di proprietà Orange) su cui è fissata la fibra, sul modello economico scadente del progetto con un stima errata del numero di abbonamenti o assenza di garanzia contrattuale di riparazione guasti (8/10 giorni).

Martine Laporte, prima vicepresidente della CSO, responsabile delle finanze, (Vidaillat), ha confermato forte e chiaro che questo lavoro sulla vita della rete non è mai stato previsto durante i negoziati.

Jean-Yves Grenouillet (Saint-Hilaire-le-Château) ha evidenziato incongruenze nei collegamenti di alcuni luoghi, case non collegate senza motivo (come a Saint-Moreil) e discariche a carico del comune.

Una negazione della democrazia

Il presidente Gaudy ha interrotto i 90 minuti dedicati a Dorsal con la domanda essenziale su cosa accadrebbe se il consiglio si rifiutasse di votare sulla convenzione. Risposta di Jean-Marie Bost: “Niente lavoro se non ci sono fondi, ve la caverete con i vostri elettori”.

Costretto e forzato, il consiglio ha infine votato a favore della convenzione (5 voti contrari, 8 astenuti, 29 favorevoli), voto commentato da Dominique Berteloot (Maisonnisses) con queste amare parole: “Questo modello economico, che soffriamo, che soffre anche Dorsal e che ci obbliga a votare così, è una negazione della democrazia! Paghi o muori! “.

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