Erano passati tre mesi e mezzo da quando l'Autorità di regolamentazione delle comunicazioni audiovisive e digitali (Arcom) aveva emesso una decisione contro CNews. Giovedì 14 novembre, in prima serata, ha posto fine con discrezione a questa tregua pubblicando sul suo sito due nuove sanzioni finanziarie, adottate il giorno prima in seduta plenaria.
La prima, di 100.000 euro, sanziona il canale d'informazione del gruppo Canal+ per aver presentato senza contraddizioni, il 25 febbraio nel programma “En quest d'esprit”, l'aborto come “una causa di morte” ; così facendo, l'emittente ha frainteso la sua “obbligo di onestà e rigore nella presentazione e nel trattamento delle informazioni”stima Arcom. La seconda, da 50.000 euro, condanna un'identica violazione: il 28 settembre 2023 la trasmissione “Morandini Live” aveva infatti martellato “fatti inesatti”, secondo cui “I genitori di studenti musulmani avevano esercitato pressioni con successo sulla direzione di un college di Pau affinché mettesse a disposizione degli studenti una sala di preghiera durante una gita scolastica”. Informazioni “mobilitato” versare “per alimentare un dibattito sul palco (…) pretesto per posizioni virulente e polemiche”sostiene l'Autorità.
Queste due decisioni sorgono nel momento in cui l'autorità di regolamentazione stabilisce con CNews (ma anche con CStar, Canal+, BFM-TV, LCI, ecc.) il suo prossimo accordo, vale a dire il testo normativo che fissa gli obblighi che il canale si impegna a rispettare in cambio di un'autorizzazione a trasmettere sulla DTT per i prossimi dieci anni. Un momento delicato che sembrava, fino ad allora, accompagnato da una certa discrezione da parte di Arcom, dopo una primavera e un inizio estate segnati da alcuni arbitrati dolorosi per le reti del gruppo Bolloré – a cominciare dal rifiuto di concedere C8 una nuova autorizzazione. Alla fine di luglio l'autorità di regolamentazione ha addirittura emesso un “Attenzione” nei confronti di CNews, dopo aver dovuto riesaminare una segnalazione di Reporter Senza Frontiere (RSF) risalente a maggio 2021. “ Tutto questo per quello? »la ONG ha poi scherzato sul suo account X, credendo che lo fosse“una sanzione debole, che fa temere che le stesse cause producano gli stessi effetti”.
Sanzionati gli “squilibri evidenti e duraturi”.
Portata al Consiglio di Stato, la richiesta di RSF ha portato l'ente regolatore a ridefinire le regole sul rispetto del pluralismo delle correnti di pensiero e di opinione nei media. La sua deliberazione, pronunciata il 18 luglio, avrebbe dovuto essere accompagnata da un'altra relativa al rispetto della “indipendenza dell’informazione” (verso gli azionisti proprietari dei media). Non vedo nulla in arrivo su questo argomento, RSF su 1È Ottobre, ancora una volta sequestrato il Consiglio di Stato, ha imparato Il mondoaffinché il presidente della sezione studi, previsione e cooperazione della più alta giurisdizione amministrativa “può prescrivere le misure che ritiene utili per garantire la corretta esecuzione della decisione del 13 febbraio 2024”precisa la richiesta di Patrice Spinosi, avvocato di RSF, che il giornale ha potuto consultare.
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