Pochi giorni dopo aver giocato due partite di qualificazione per la Coppa del Mondo 2026 con il Senegal contro la Repubblica Democratica del Congo (1-1) e la Mauritania (vittoria per 1-0) dove era titolare due volte, Iliman Ndiaye ha prolungato il piacere nel suo paese prendendo parte alla sua prima progetto associativo. L’attaccante dell’OM, attraverso una collaborazione tra la Fondazione Clasico, Pace e Sport e il Comitato Olimpico Nazionale Senegalese, ha preso parte la scorsa settimana all’organizzazione dei primi “Giochi della Fraternità” a Cambérène e HLM, i quartieri di Dakar dove ha trascorso parte della la sua vita.
Il numero 29 dell’Olimpo ha trascorso due giorni partecipando ad attività sportive con i bambini, distribuendo regali a loro e ai club locali, oltre a qualche visita alle infrastrutture locali come la casa “Children’s Empire” o il municipio di Dakar dove il giocatore è stato accolto come una rockstar. “Non sapevamo che fosse prevista una visita qui, ma la gente ci ha visto entrare, mentre eravamo dentro si è sparsa la voce e quando Iliman è uscito c’era una folla che lo aspettava, gridando il suo nome. Non potevamo nemmeno andarcene. È visto come una star locale ma è comunque molto legato alla sua comunità, è stato un momento straordinario“, dice il direttore della fondazione che ha accompagnato il Leone di Téranga.
“Ho sempre sognato di giocare per il Senegal fin da bambino e il mio background è diverso dalla norma. Se posso aiutare qualcuno adesso, vorrei che fossero i bambini a casa a dimostrargli che tutto è possibile“, aveva fatto scivolare l’ex uomo di Sheffield nel suo entourage durante lo sviluppo del progetto. Cosa fatta per il marsigliese che, non sapendo quale sarà il suo futuro, è certo di voler ripetere l’esperienza, dicendosi conquistato dopo questo soggiorno a sur.
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