“Non voglio vivere in una Francia razzista e fascista”

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AFP

Putin pone la resa dell’Ucraina come condizione per la pace negoziata

Il presidente russo Vladimir Putin ha di fatto posto la resa dell’Ucraina venerdì come condizione per i colloqui, alla vigilia di un vertice in Svizzera dedicato ai mezzi per raggiungere la pace e dal quale è esclusa la Russia, il cui esercito ha ripreso da mesi l’iniziativa sul campo di battaglia contro le forze ucraine prive di uomini e munizioni, ha chiesto a Kiev di abbandonare la sua ambizione di aderire alla NATO e di ritirare le sue forze dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia.”Non appena Kiev (…) inizierà il ritiro effettivo di truppe e notifica l’abbandono del suo progetto di adesione alla NATO, daremo immediatamente, in brevissimo tempo, l’ordine di cessare il fuoco e di avviare i negoziati”, ha detto Putin ai dirigenti del Ministero degli Affari Esteri russo. E lo ha fatto ancora una volta ha insistito sul fatto di volere un’Ucraina “neutrale, non allineata, senza armi nucleari, smilitarizzata e denazificata”. Queste richieste costituiscono di fatto una richiesta di capitolazione dell’Ucraina, il cui obiettivo è ripristinare la sua integrità territoriale e mantenere la sua sovranità Mosca ha l’iniziativa sul fronte, l’esercito russo, che da due anni subisce notevoli perdite, non riesce a sfondare le linee ucraine e ad ottenere un vantaggio decisivo sull’Ucraina. Nel settembre 2022 il Cremlino ha proclamato l’annessione di quattro regioni del paese dell’est e del sud dell’Ucraina, oltre a quello della Crimea nel 2014.- Putin denuncia un “furto” -Vladimir Putin ha insistito venerdì che l’Ucraina deve consegnare tutti questi territori alla Russia, anche se Mosca li occupa solo parzialmente e che lì i combattimenti infuriano ancora. Il presidente russo ha anche denigrato il vertice di pace, dal quale la Russia era stata esclusa, previsto in Svizzera il 15 e 16 giugno su iniziativa dell’Ucraina. Kiev spera che le circa 90 delegazioni presenti raggiungano un consenso per aumentare la pressione sulla Russia e il suo isolamento. Putin ha respinto lo “stratagemma volto a distogliere l’attenzione di tutti” dai veri responsabili del conflitto, vale a dire, nella sua lettura, l’Ucraina e l’Occidente, Mykhaïlo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina, ha insistito sul fatto che le richieste russe “si scontrano con il buon senso”. costituiscono “un’offesa al diritto internazionale”. Vladimir Putin ha denunciato anche la decisione del G7 di garantire un prestito di 50 miliardi di dollari all’Ucraina con il congelamento degli interessi futuri sui beni russi dall’inizio dell’offensiva russa. “I paesi occidentali hanno congelato parte dei beni russi e riserve di valuta estera e ora stanno valutando una base giuridica per prenderle definitivamente”, ha dichiarato, “anche se abbelliamo le cose, il furto resta un furto e non rimarrà impunito”. è la Russia che paga”, ma ha chiesto al G7 la confisca pura e semplice dei 300 miliardi di euro di attivi della banca centrale russa congelati dall’Occidente per due anni, cosa che rifiutano per motivi legali. – Confessione a sorpresa – Infine, il Una rivelazione a sorpresa sugli obiettivi dei primi giorni del suo assalto è stata fatta dal presidente russo, che aveva sempre affermato che la sua offensiva non era finalizzata alla conquista dei territori ucraini. Venerdì, ha affermato che uno degli obiettivi era quello di conquistare Mariupol, una città portuale che ha subito un terribile assedio nel 2022, e un altro era quello di costringere l’Ucraina a concedergli un ponte terrestre attraverso l’Ucraina meridionale per collegare la Russia alla Crimea annessa. Putin ha quindi affermato di “non escludere” di cedere a Kiev la sovranità sul sud del Paese, “a condizione, tuttavia, che la Russia abbia un solido collegamento terrestre con la Crimea”. Ha affermato che questa richiesta è stata soddisfatta il 5 marzo 2022 ad un ospite illustre che ha offerto i suoi servizi di mediatore. Il presidente russo non ha rivelato il nome di questo funzionario, ma quel giorno al Cremlino si trovava l’allora primo ministro israeliano Naftali Bennett.bur/am

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