Legislativo. “È un disastro in LR”: licenziato dai suoi colleghi, Éric Ciotti si rifugia nel quartier generale del partito a Parigi

Legislativo. “È un disastro in LR”: licenziato dai suoi colleghi, Éric Ciotti si rifugia nel quartier generale del partito a Parigi
Legislativo. “È un disastro in LR”: licenziato dai suoi colleghi, Éric Ciotti si rifugia nel quartier generale del partito a Parigi
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Di

Hugo Hancewicz

pubblicato su

13 giugno 2024 alle 20:14

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Place du Palais-Bourbon, Parigi, 7°. Questa mattina del 13 giugno 2024 è bella, i giornalisti sono già fermi. Tutti guardano, tutti aspettano. Éric Ciotti, l’uomo del giorno, si intrufola tra loro, fiore in mano, e non si precipita né in uno né in due nella sede del partito. Tuttavia, la sera prima, l’ufficio politico di LR aveva registrato la sua esclusione. È un presidente determinato e blindato. Storia di una giornata un po’ folle.

Un episodio di “The Office”, affronta i tweet

Il nuovo episodio di la saga Ciotti-LR si svolge sotto i nostri occhi in diretta: in mattinata, l’ex deputato del Var, e forse ex presidente dei repubblicani, ha postato un video sul suo account X. Un video curato, senza spigoli, una sorta di nastro pubblicitario: lui non lascerò andare. UN segnale forte inviato alla sua festa. Al ritmo della musica “Destiny” (sic), lo vediamo dare un’occhiata fuori dalla finestra e sedersi davanti alla sua scrivania senza computer.

Sebbene escluso da membri dell’ufficio politico, continua a proclamarsi capo del partito, definendo questa decisione “totalmente illegale”. Alla finestra del primo piano, nel suo ufficio svuotato il giorno prima da un ex collega, grida alla stampa. “Ho quasi tutto l’accesso”, scherza. Una scena degna di un episodio di L’ufficio per alcuni utenti Internet su X.

Un lungo pranzo con i dirigenti della RN

Mezzogiorno si avvicina. Éric Ciotti, tutto sorrisi, attraversa le doppie porte blu del sedile. “Vado a pranzo con Jordan Bardella [président du Rassemblement national]…vinceremo queste elezioni, per la Francia”, dice. Noi no non rivedremo più della giornata. È scivolato via.

È stato invece François-Xavier Bellamy, condirettore di LR da mercoledì 12 giugno, che, nel tardo pomeriggio, lascia il posto della festa, il volto teso. Tutta la stampa si accalca attorno all’uomo che, pochi giorni prima, era eurodeputato rieletto. “Non faccio alcuna dichiarazione sulla mia situazione, sul partito o su Éric Ciotti”, precisa subito, con tono secco e inequivocabile. Ha un treno da prendere per Bruxelles.

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“È un disastro in LR, non ne usciranno”

Questo rumore richiama alcuni passanti. In questo quartiere solitamente calmo, tutti si interrogano su questa agitazione. “È un disastro tra gli LR, non ce la faranno” mormora una signora che ha votato per Jacques Chirac nel 1995. Al centro della piazza, un uomo brandisce un cartello di “astensione massiccia”. Atmosfera.

Molti turisti, venuti per scattare foto all’Assemblea Nazionale, annidata accanto al quartier generale di LR, accorrono. Si interrogano sulla presenza di tutte queste persone. “È la rivoluzione a Parigi”scherza un inglese che è venuto con la sua famiglia nella capitale.

xxxx (©HH/Actu Parigi)

Di fronte alla sede, a due passi dalla Camera bassa, al Birrificio Le Borbone, i dibattiti si infiammano. “Si è bruciato”, dice un ex funzionario eletto. “Penso che avesse ragione”, ribatte un altro. Certamente, tutte queste piccole persone sembra inconciliabile.

La giovane guardia è sbalordita. Terenzio Bianco, responsabile per i giovani LR a Sciences Po Parigi, esprime il suo disappunto. “Così com’è, è la morte di LR, ci sentiamo traditi”, si lamenta. “Ci siamo espressi essere all’unanimità contrario Le dichiarazioni di Ciotti”, sostiene colui che è anche delegato del partito nel 5° arrondissement.

La fine del cordone sanitario?

Immerso il telaio della finestra quello più scrutato del momento, quello dell’ufficio del presidente LR, troneggia un poster del generale de Gaulle, maestoso e imponente. Questa presenza non lo è non un semplice dettaglio : per alcuni, l’adesione di Eric Ciotti alla RN simboleggia il passaggio del Rubicone dell’antigollismo. Alleandosi in questo modo, avrebbe rotto questo cordone sanitario, questo bastione eretto per anni tra i partiti “repubblicani” e la RN.

Éric Ciotti, tuttavia, rifiuta questa nozione di cordon santé. Per lui si tratta più di una “alleanza per la Francia”, mentre continuando a rivendicarne l’eredità dell’uomo del 18 giugno. Alla fine della giornata, la Place du Palais-Bourbon si calma. I giornalisti aspettano la prossima puntata. E non solo loro.

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