I tre sospettati sono stati presentati davanti alla Jirs (Giurisdizione interregionale specializzata) di Nancy in vista del loro atto d'accusa, secondo queste fonti che confermano le informazioni del quotidiano l'Est Républicain. È stata richiesta la loro detenzione preventiva. Contattati dall'AFP, i Nancy Jir non hanno voluto comunicare in merito.
Un uomo di 21 anni residente nel Doubs, “presentandosi come un vigilante”, ha concepito con gli altri due sospettati stabiliti in Isère e Allier “quella che lui chiama 'La lega antipedo', un gruppo accessibile su Telegram”, un Una fonte vicina alla questione ha detto all’AFP.
Imboscate e umiliazioni
I tre uomini sono sospettati di aver incoraggiato i membri del gruppo a fingere di essere minorenni sui social network per “phishing” di uomini adulti, poi presentati come possibili pedofili, prima di tendere loro un agguato, per umiliarli e filmare l'aggressione, specifica la stessa fonte. I video sono stati poi trasmessi sul gruppo Telegram.
Gli indagati hanno stabilito una precisa procedura operativa, fornendo al gruppo foto di minorenni per attirare gli internauti. “Una donna è riuscita persino a chiamare le persone oggetto del phishing fingendosi minorenni”, aggiungiamo.
L'amministratore del gruppo Telegram è sospettato anche di aver aggredito un giovane di 22 anni, residente anche lui a Doubs. Quest'ultimo si era presentato alla polizia a ottobre, dicendo di essere andato a un incontro che credeva di aver organizzato con una ragazza di 14 anni, conosciuta sui social network. Ma al posto della giovane la aspettavano due uomini. Ha raccontato alla polizia “di essere stato rapito, portato in un bosco e sottoposto ad atti di violenza molto gravi”, secondo la fonte vicina al caso. I suoi aggressori hanno poi preso la sua carta di credito e i suoi codici.
Spogliato, picchiato, viene “portato a spasso come un cane al guinzaglio, costretto a lambire il terreno”, prosegue, “ha subito una scena di grande umiliazione”.
L'indagine sull'associazione a delinquere è stata affidata alla sezione ricerche della gendarmeria di Strasburgo. Proseguono le indagini per identificare potenziali altre vittime e autori di attentati.
Con l'AFP