Messa in detenzione preventiva il 14 agosto per tentato omicidio della madre il giorno prima, Dalila N., una giovane donna di 32 anni, è stata presentata giovedì davanti al tribunale penale di Bruxelles.
Dalila è intervenuta il 13 agosto nella casa della famiglia a Laeken, in Belgio, dopo un incubo in cui si è vista soffocare sua madre. È così che dopo essersi svegliata, la trentenne ha raggiunto la madre che dormiva nel suo letto e ha tentato di soffocarla con un cuscino. La sorellina, che condivideva il letto con la madre, è riuscita a evitare il peggio. Determinata a portare a termine il suo disastroso progetto, Dalila torna in cucina e prende un coltello da burro. Ma sua sorella riesce a disarmarla, rilancia L’ultima ora.
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Il sospettato ha lasciato la scena prima dell’arrivo della pattuglia della polizia. La polizia lo ha arrestato mentre tornava a casa della famiglia. Secondo i primi elementi dell’indagine, Dalila N. soffre di disturbi mentali ed è in cura dopo essere stata più volte ricoverata in un centro psichiatrico per problemi di schizofrenia e bipolarismo. Il 13 agosto non ha preso le medicine.
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Dopo l’interrogatorio in Questura, la giovane è stata presentata al gip che ha disposto la sua carcerazione preventiva. Il trentenne era visibilmente sano di mente durante questi scambi. Lo dimostra la sua risposta alla domanda del giudice che le chiedeva se conoscesse i motivi del suo arresto: “Sì, perché ho tentato di uccidere mia madre”. E ha aggiunto: “Ero consapevole di quello che stavo facendo”.
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