L’APM e l’Unione Costituzionale si impongono su Benslimane e Sidi Slimane

L’APM e l’Unione Costituzionale si impongono su Benslimane e Sidi Slimane
L’APM e l’Unione Costituzionale si impongono su Benslimane e Sidi Slimane
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La Corte Costituzionale ha ordinato lo svolgimento di elezioni suppletive lunedì 3 giugno nei collegi elettorali di Benslimane e Sidi Slimane, in seguito alla squalifica di due deputati per vari reati. Ahmed Dahi, del Partito Autenticità e Modernità (PAM), ha vinto il seggio di Benslimane con il sostegno dei suoi alleati, mentre Meriem Khalouki, dell’Unione Costituzionale, ha sorpreso Sidi Slimane ottenendo un numero record di voti. Queste elezioni fanno seguito alle condanne di M’Hamed Karimine e Yassin Radi, che sono stati privati ​​dei rispettivi incarichi per cattiva gestione e reati di diritto comune.

La Corte Costituzionale ha ordinato ieri, lunedì 3 giugno, lo svolgimento di elezioni suppletive nella circoscrizione elettorale di Benslimane. Ahmed Dahi, membro del PAM, ha vinto il seggio lasciato vacante dalla squalifica di M’Hamed Karimine, ex deputato del Partito Istiqlal.

Il deputato Ahmed Dahi, figura nota sulla scena politica locale, ha beneficiato del sostegno degli alleati di maggioranza del suo partito, il Partito Istiqlal e il Raggruppamento Nazionale degli Indipendenti (RNI), le cui candidature non sono state presentate contro le sue.

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A Sidi Slimane, l’Unione Costituzionale, partito d’opposizione, è riuscita a mantenere la deputazione dalla quale era stato estromesso Yassine Radi. Nel corso delle elezioni suppletive, svoltesi sempre lunedì 3 giugno, la deputata è stata sostituita da Meriem Khalouki, la cui vittoria è stata sorprendente, avendo ottenuto la cifra record di 27.000 voti.

Ricordiamo che il 21 marzo la Corte Costituzionale si è pronunciata contro M’Hamed Karimine e Yassin Radi, due deputati sotto processo. Il primo è una pena detentiva a Oukacha per reati legati alla gestione degli affari locali, dove è accusato di sperpero di fondi pubblici e traffico di influenze. L’ex deputato è stato condannato in primo grado a quattro anni di carcere e a una multa di 50.000 dirham, ed è stato privato della carica di presidente del consiglio locale di Bouznika dai tribunali amministrativi.

Quanto al secondo, è stato condannato a un anno di reclusione nel carcere di El Arjat per un reato di diritto comune legato alla gestione di una decina di bandi di gara, nonché per la riscossione di imposte relative al mercato settimanale. L’ex vicesindaco di Sidi Slimane è stato oggetto anche di altri procedimenti giudiziari legati alla gestione del consiglio comunale di Gharb.

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