Nel panorama politico locale nessuno è rimasto indifferente alle elezioni americane. Ma pochissimi hanno applaudito il trionfo di Donald Trump, tranne i funzionari eletti e gli attivisti di estrema destra.
Non c'è modo che possano vederlo “una giornata buia” per la democrazia, come il sindaco (DVG) di Sedan, o a «catastrofe»secondo il vicepresidente (UDI) della Marne, il centrista di Reims Mario Rossi.
Al contrario, nel Raduno Nazionale vediamo soprattutto la possibilità di accedere al potere supremo elaborando un discorso “trumpista”, quindi molto nazionalista.
“Le principali informazioni da queste elezioniriassume l'eletta marnese Anne-Sophie Frigout, è che dobbiamo finalmente avere in Francia un presidente che serva gli interessi del popolo francese. Gli ultimi sette anni hanno dimostrato che chiaramente non è così.afferma il nuovo deputato RN.
“Una grande lezione di democrazia” secondo il deputato del RN Nicolas Dragon
Idem per il deputato (RN) di Laon Nicolas Dragon, per il quale vale la vittoria di Trump “una grande lezione di democrazia” : “Il popolo americano ha parlato liberamente, indipendentemente dalle lezioni impartite. Quando il popolo vota, vince sempre. » Per gli Axonais, questo risultato “Deve suonare come un campanello d’allarme: dobbiamo innanzitutto contare su noi stessi per la nostra difesa, la nostra economia, il nostro lavoro, le nostre industrie”e per “difendere gli interessi francesi”.
Sebbene tutti siano consapevoli delle nuove sfide future, gli eletti della destra moderata non chiedono però di chiudersi in se stessi, ma di rafforzare parallelamente il peso della Francia e quello dell'Europa. È quanto raccomanda il deputato (Orizzonti) della Marne, Xavier Albertini: come la sua collega Lise Magnier, o il sindaco di Reims Arnaud Robinet, chiede “afferrare queste elezioni” versare “rafforzare il posto della Francia e dell’Europa nel concerto delle grandi potenze mondiali”.