Elezioni europee: cittadini senza informazioni

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“Devi guardare la TV per scoprire chi si presenta!”

Pubblicato oggi alle 7:41

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Francia: Françoise Monnier, 71 anni, Yverdon

Domenica sarà tra le prime infilare una busta nell’urna elettorale del seggio elettorale di Yverdon-les-Bains. E per una buona ragione, Françoise Monnier, dal nome appropriato, officierà lì tutto il giorno come assessore al servizio della Repubblica francese.

“Non ho mai saltato una votazione. Se vogliamo che le cose vengano fatte, la chiave non è lamentarsi, ma agire», dice il bambino dell’Haut-Doubs, in Svizzera dal 1978 e naturalizzato.

L’affluenza alle urne dovrebbe essere modesta all’Y-Parc, come si è visto nelle ultime elezioni europee. Il consolato ha fornito solo due uffici, rispetto ai cinque durante un’elezione presidenziale.

Si rammarica di non aver ricevuto alcun volantino ufficiale per posta, come accade durante le elezioni legislative: “Se non accendi i canali francesi, non sai chi si candida. È serio!”

Italia: Giuliana de Regibus, 67 anni, Vevey

«Ho ricevuto la tessera elettorale, ma non andrò nel mio paese in Piemonte per le elezioni europee. Ci vado solo per le elezioni comunali», avverte Veveysanne Giuliana de Regibus. All’Associazione dei lavoratori italiani, dove lei dedica il suo tempo, non lo farà nessuno.

«Non saprei nemmeno per chi votare», aggiunge l’italiano, che segue da lontano la campagna elettorale in televisione. Preferisce impegnarsi nella politica locale. Ha fatto parte del Consiglio Comunale di Vevey per tre legislature per il Partito Socialista.

«I tenori della destra, in particolare la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si presentano per raccogliere voti ma annunciano che non siederanno a Strasburgo», si rammarica. Chiede un’Europa più unita.

Portogallo: Alexandre Gouveia, 43 anni, Épalinges

Andrà a Ginevra con la famiglia per votare. È uno dei sei seggi elettorali che il Portogallo apre sabato e domenica nel paese.

“Non è perché viviamo in Svizzera che non siamo interessati all’Unione europea. Un’Europa rappresentativa è la prefazione a un’Europa forte per rispondere alle grandi sfide geopolitiche, economiche e sociali”, insiste il dottor Alexandre Gouveia.

I portoghesi si sono mobilitati fortemente durante le elezioni legislative di marzo. Teme che queste nuove elezioni, abbastanza ravvicinate, “uccidano la motivazione” dei suoi concittadini. Ne conosce però alcuni che “sono riusciti a trovarsi in campagna nel fine settimana giusto”.

Arrivato dal nord del Portogallo dieci anni fa, apprezza lo sforzo del suo Paese “per rendere questo esercizio accessibile e aumentare la partecipazione”. Tuttavia, non ha ricevuto alcuna propaganda elettorale.

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Fabien Lapierre è giornalista 24 ore su 24 dal 2022, per la rubrica Vaud & Régions. Con sede a Yverdon, si occupa soprattutto dell’attualità del Nord del Vaud. Diplomato alla Scuola di Giornalismo di Lille nel 2010, ha lavorato per la televisione, dietro e davanti alla telecamera.Più informazioni @fabienlapierre

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