rubavano centinaia di metri di cavi di rame per rivenderli in Belgio

rubavano centinaia di metri di cavi di rame per rivenderli in Belgio
rubavano centinaia di metri di cavi di rame per rivenderli in Belgio
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Si tratta di danni stimati in diverse centinaia di migliaia di euro. Martedì 5 novembre 2024, cinque uomini di nazionalità straniera (bulgara, tedesca, rumena) sono stati condannati dal tribunale giudiziario di Mont-de-Marsan per furto aggravato con associazione a delinquere. Le pene comminate vanno dai quattro ai sette anni di reclusione.

Nel corso di circa un anno, hanno rubato diverse centinaia di chilometri di cavi di rame, in particolare da centrali solari fotovoltaiche situate in Gironda e nelle Landes, a danno di diverse aziende come Engie Green, Bouygues Energies et Services e persino Sarl Solar Salaunes.

“Voglio lavorare”

Questi diversi fatti sono stati oggetto di un confronto, soprattutto per quanto riguarda il metodo operativo utilizzato dai criminali. Hanno forzato i passaggi e tagliato le recinzioni per entrare nei siti. Anche campioni di DNA, telecamere e sfruttamento telefonico hanno permesso di identificare i criminali. Gli investigatori sono riusciti a identificare la rete di distribuzione del rame che veniva rivenduto in Belgio.

All'udienza erano presenti solo due uomini, che dal maggio 2023 erano in custodia cautelare nel carcere di Pau. Gli altri tre condannati sono sotto mandato di arresto. “Come vedi il futuro? », dice il presidente ai due uomini. “Mi manca la mia famiglia, mi manca la mia bambina. Voglio lavorare», risponde il primo, 26 anni. “Sono molto commosso. Ho fatto degli errori ma ho già una certa età. Cerco di avere una vita normale», confida il secondo, 41 anni.

In questo caso la Procura ha chiesto quattro anni di reclusione per il più giovane e sette anni per il maggiore. La Procura ha chiesto anche pene detentive da tre a sette anni per le tre persone sotto mandato di arresto.

“Sette anni sono enormi”

“Sette anni sono enormi. Naturalmente la società deve avere una risposta penale ai reati commessi. Sette anni, temo che vivrà tutto ciò come un'ingiustizia. Sarebbe totalmente controproducente. Il suo modo di dirti “mi pento”, credo che sia fondamentalmente sincero”, ha supplicato l'avvocato della quarantenne di nazionalità rumena.

Per questo il tribunale ha seguito le richieste della Procura. È stato il più pesantemente sanzionato, con sette anni di reclusione comminati contro di lui e l'interdizione permanente dal territorio francese.

Per quanto riguarda tutte le società vittime, il tribunale fa riferimento all'udienza sugli interessi civili del 10 marzo 2025, alle ore 14.00.

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