Un inseguimento di 24 chilometri nonostante tre gomme a terra nella Charente-Maritime

Un inseguimento di 24 chilometri nonostante tre gomme a terra nella Charente-Maritime
Un inseguimento di 24 chilometri nonostante tre gomme a terra nella Charente-Maritime
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La gomma posteriore era visibilmente sgonfia. Sabato 2 novembre, intorno alle 16:45, una pattuglia della polizia ha voluto controllare un veicolo sulla D 137, vicino a Les Gonds, in direzione di Saintes. Attiva le luci lampeggianti e gli si avvicina. L'autista li vede ma accelera. Con la polizia alle calcagna, evita il traffico, sfiora le auto, alla rotonda di Diconche e si precipita sulla RN 141. La gomma sgonfia si sloga ma continua sulla D 150, in direzione Fontcouverte.

Un secondo pneumatico non resiste alla saracinesca piazzata dalla polizia alla rotonda successiva. L'uomo riesce ad attraversare Fontcouverte correndosi tutti i rischi. Durante la guida chiama il proprietario dell'auto. All'uscita di Bussac-sur-Charente, un terzo pneumatico è stato forato da un dispositivo della polizia. L'inseguimento prosegue verso Saint-Vaize, poi Port-d'Envaux dove una pattuglia giunta in rinforzo riesce finalmente a fermare il conducente, dopo ventiquattro chilometri percorsi in venti minuti.

“Sono andato nel panico”

“Ci direte la solita espressione: “Sono andato nel panico”. Hai una spiegazione razionale? », chiede Olivier Lalande che presiede la comparizione davanti alla corte di Saintes, martedì 5 novembre. “Nella mia testa pensavo a mia moglie. Per me ha già punteggiato le “i” riguardo alla giustizia. Stavo rimettendo insieme la mia vita. Sono andato nel panico”, risponde Mohamed Dekkiche, 29 anni. Vivendo a Saint-Loubès (33), si è recato a Cognac (16) per pagare una cauzione di 1.200 euro, essendo stato rubato un veicolo noleggiato dalla sua compagna.

È recidivo con 15 menzioni per trasporto e consumo di droga e per infrazioni stradali. La sua patente era sospesa da giugno. “Dietro i fatti, bisogna dargli la possibilità di voltare le spalle al suo passato”, sostiene Julien Lainé, che sottolinea che la sua compagna lo sta aiutando nella sua “ricostruzione”. L'accusa ha chiesto 18 mesi di reclusione, il tribunale ha optato per due anni, metà dei quali sospesi per due anni.

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