Un seminario per esaminare la questione della gestione sostenibile della costa della Guyana

Un seminario per esaminare la questione della gestione sostenibile della costa della Guyana
Un seminario per esaminare la questione della gestione sostenibile della costa della Guyana
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L’Osservatorio sulle dinamiche costiere (OdyC) della Guyana festeggia il suo decimo anniversario e per celebrare l’occasione organizza un seminario di tre giorni a Cayenne che si concluderà mercoledì 5 giugno. L’occasione per fare il punto sui progressi scientifici e sulle ricerche da svolgere per comprendere meglio il futuro della costa della Guyana. L’organizzazione riunisce scienziati di diversi istituti di ricerca e autorità regionali e locali.

Sulla spiaggia di Montabo, in modalità dimostrativa, un drone sorvola i banchi di fango. Al timone c’è Guillaume Brunier, ingegnere ricercatore presso l’Ufficio di ricerca geologica e mineraria della Guyana. Il drone registra immagini tridimensionali ad alta risoluzione che consentono allo scienziato di monitorare realmente la costa.

“L’idea è quella di avere indicatori e un certo livello di previsione nell’evoluzione delle coste. Stiamo parlando di banchi di fango, sappiamo che quando si avvicinano ad una spiaggia si avrà un impatto sulla spiaggia con un notevole arretramento della costa. Sappiamo in quale settore ciò avverrà, per questo abbiamo messo a punto degli strumenti cartografici che ci forniscono ogni mese la posizione dei banchi di fango.

Grazie all’Osservatorio delle dinamiche costiere, da 10 anni vengono forniti dati regolari sull’avanzamento o l’arretramento delle coste nelle isole di Caienna, Kourou, Macouria e Awala-Yalimapo.

La costa della Guyana è una delle più veloci al mondo. Antoine Gardel, geomorfologo costiero del CNRS, studia la costa della Guyana da più di 20 anni e si pone ancora molte domande:

“Non sappiamo ancora come spiegare perché periodicamente un banco di fango si stacca dalla costa lungo il Brasile e si sposta. Non possiamo dire se questo accadrà ogni 15 anni, no, non lo sappiamo. »

Oltre a questi meccanismi naturali, c’è un’altra questione cruciale, quella dell’impatto dei cambiamenti climatici, che François Longueville, ingegnere della BRGM, studia da diversi anni:

“C’è un’evoluzione del livello del mare, delle piogge, della temperatura, del clima e delle onde tipicamente influenzate dal clima delle mareggiate. La prossima idea sarebbe quella di lavorare maggiormente sugli alisei che sono i motori della migrazione dei banchi di fango. »

Da queste risposte scientifiche dipende una politica di ricomposizione spaziale del territorio, che tenga conto dei rischi costieri e delle strategie attuative.

Per consentire al grande pubblico di essere informato e sensibilizzato su questi temi legati alle dinamiche costiere, parallelamente al seminario sarà organizzato un convegno questo Mercoledì 5 giugno, dalle 18 alle 20, presso la Camera di Commercio e Industria di Cayenne.

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