Lo scrittore franco-algerino, 75 anni, noto per la sua lotta contro l'islamismo e arrestato in Algeria il 16 novembre, è stato oggetto di forti critiche sul set di C Politique, domenica 24 novembre su France 5.
“C’è qualcosa che mi dà molto fastidio in questa faccenda. […] : si scopre che Boualem Sansal alimenta da diversi anni un discorso ostile nei confronti degli immigrati, dei musulmani, e riprende tutti i temi di Éric Zemmour. È ancora scioccante. Sul set di C politique, domenica 24 novembre su France 5, il politologo e autore del libro Storia algerina della Franciaha criticato aspramente la posizione ideologica di Boualem Sansal, uno scrittore franco-algerino detenuto arbitrariamente dall'Algeria per otto giorni.
Garantendo che questo “non giustifica la carcerazione”ha continuato: “Quando vedo che attivisti per i diritti umani, attivisti antirazzisti, intellettuali della comunità culturale parigina lo presentano come un uomo illuminato, che difende grandi cause, mi dispiace ma si sbagliano completamente. O sono ciechi o sono complici”. Commenti che hanno subito provocato una reazione a destra: il leader dei repubblicani al Parlamento europeo, François-Xavier Bellamy, ha criticato: “Il servizio pubblico lancia l'incriminazione contro uno scrittore francese arrestato da una dittatura. Indecente.”
Sul set, la giornalista Rachel Binhas (Marianne) ha cercato di temperare: “Non si tratta di giudicare l'opinione o la qualità della presa di posizione di Boualem Sansal sull'islamismo o su Israele, tema sul quale anche lui è impegnato, o sui confini dell'Algeria. È una questione di principio: un uomo di 75 anni, di salute fragile, che è francese, ha il suo posto in una prigione all’interno di un regime autoritario? La questione mi sembra innanzitutto questa.ha ricordato.
Problema morale
“Abbiamo il diritto di dire un “ma” quando parliamo dell’arresto di uno scrittore? Ciò non pone un problema morale?” ha chiesto Thomas Snégarrof a un altro intellettuale presente sul set, lo storico e specialista della memoria Benjamin Stora. “C’è ovviamente un problema morale, ma non dobbiamo evitare il dibattito”ha risposto.
Thomas Snégarrof torna su un'intervista rilasciata dallo scrittore alla rivista di destra Frontières, che potrebbe “avendo dato fuoco alla polvere” con Algeri. Nelle colonne di questo media, lo scrittore ha spiegato, il 2 ottobre: “Quando la Francia colonizzò l’Algeria, tutta la parte occidentale dell’Algeria faceva parte del Marocco. È facile colonizzare piccole cose che non hanno storia, ma colonizzare uno Stato è molto difficile”. Una visione storica contestata da Benjamin Stora, che la ritiene tale “ferisce il sentimento nazionale”.
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