l'essenziale
Il sindacato CGT del consiglio dipartimentale dell'Ariège protesta contro la messa in discussione degli impegni di riduzione dell'orario di lavoro.
Il sindacato CGT del consiglio dipartimentale dell'Ariège ha lanciato un avviso di sciopero da lunedì 4 novembre 2024. Un movimento che potrebbe perturbare il funzionamento dei collegi. “La controversia riguarda la messa in discussione da parte della signora Téqui (presidente del dipartimento, ndr) degli impegni assunti in sede di regolamentazione dell'orario di lavoro nei confronti degli agenti universitari. Nonostante l'assenza del minimo dubbio durante le discussioni con il nostro sindacato, nonostante le molteplici scritti che attestano i suoi impegni, la signora Téqui afferma oggi di non averli mai assunti”, ha scritto il sindacato in un comunicato stampa.
Il contenzioso nasce dalle esenzioni volte a ridurre l'orario di lavoro annuo, fissato in 1.607 ore, per gli agenti del pubblico impiego. Ore che potrebbero essere ridotte in determinate condizioni. “Il consiglio dipartimentale aveva la possibilità di applicare le leggi Macron che concedono otto giorni di ferie a tutto il personale o di applicare misure di costrizione. Vale a dire, tenendo conto di fattori come la laboriosità o anche orari atipici per ridurre l'obbligo di 1.607 di poche ore”, precisa Jocelyne Chausson, segretaria del sindacato CGT09.
“È un passo indietro rispetto a quanto ci è stato concesso”
Se il consiglio dipartimentale avesse rifiutato di attuare questi vincoli, li avrebbe accettati per due servizi: il laboratorio veterinario dipartimentale e il personale universitario. «Christine Téqui si è impegnata a concedere una riduzione dell'orario di 36 ore all'anno», spiega Jocelyne Chausson. A questa esenzione, secondo il sindacato, andrebbero aggiunti gli split days, ovvero due giorni aggiuntivi di ferie che rappresenterebbero 14 ore. Ed è su questo punto che si cristallizzano le tensioni.
Secondo Christine Téqui, presidente del dipartimento, le 14 ore sarebbero incluse nelle 36 ore, mentre il sindacato considera queste due disposizioni come due diritti distinti. “È un passo indietro rispetto a quanto ci è stato concesso. Abbiamo scritti di lui che lo attestano”, rimprovera il sindacalista. In una lettera indirizzata ai sindacati, il presidente del dipartimento tenta di chiarire l'equivoco, spiegando che la riduzione dell'orario di lavoro è stata integrata nei nuovi calcoli. Lo stallo continua…