François De Smet denuncia lo “slittamento razzista” di Pierre-Yves Jeholet, ma sottolinea anche Nabil Boukili: “È indegno paragonare l’Iran al Belgio”

François De Smet denuncia lo “slittamento razzista” di Pierre-Yves Jeholet, ma sottolinea anche Nabil Boukili: “È indegno paragonare l’Iran al Belgio”
François De Smet denuncia lo “slittamento razzista” di Pierre-Yves Jeholet, ma sottolinea anche Nabil Boukili: “È indegno paragonare l’Iran al Belgio”
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François De Smet, presidente della DéFI e primo candidato alla Camera dei Rappresentanti nella circoscrizione di Bruxelles-Capitale, è stato ospite questa mattina di Martin Buxant su bel RTL. Ha reagito alla polemica del fine settimana.

Ritorna sulle dichiarazioni controverse di Pierre-Yves Jeholet che, domenica, aveva dichiarato al candidato del PTB, Nabil Boukili: “Non ci darai lezioni qui in Belgio Se non ti piace, non devi restare”.

Per François De Smet si tratta di un errore da parte dei due politici. Ha denunciato per primo i commenti di Pierre-Yves Jeholet.

“Obiettivamente mi dispiace, si può girare la cosa in qualunque direzione, è un errore con sfumature razziste. Non penso che il signor Jeholet, fondamentalmente, sia intrinsecamente razzista. È la fine della campagna, tutti possono essere stanco. Ma poi rettifichiamo e correggiamo e quello che mi preoccupa è vedere il MR non solo non correggere, ma assumersi la responsabilità e prendersi tutto ciò che vale dalla destra, per avere di più e osservazioni più divisive. Sto semplicemente dicendo che per me non è il mio liberalismo e trovo un peccato che il MR sia così divisivo con idee di espressione sempre più semplici e non veda il problema.”

Il presidente della DéFI avrebbe voluto che il liberatore rispondesse diversamente alle parole di Nabil Boukili, che condanna anche lui.

“Il mio più grande rammarico è che il signor Jeholet non abbia risposto ai commenti veramente scandalosi, fatti anche dal signor Boukili”che paragona il Belgio all’Iran.
Lui continuò: “Quello che avrei voluto che il signor Jeholet rispondesse al signor Boukili è: è indegno paragonare l’Iran, che è una repubblica teocratica, che impone il velo a un paese come il Belgio o la Francia, che, per neutralità, vieta ogni segni di convinzione solo in due circostanze: insegnamento e amministrazione. Non possiamo paragonare il destino delle centinaia di donne che muoiono a causa di un velo mal messo su qualcuno o alcune donne a cui viene chiesto di rimuovere un segno ostentato per alcune ore un rapporto di lavoro.”

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