Il Dipartimento dell'Alta Garonna ha calcolato che dovrebbe realizzare un risparmio di 164 milioni di euro, di cui 50 milioni imposti dalla legge finanziaria 2025. Un taglio di bilancio che rischia di avere ripercussioni sui residenti.
L’annuncio della legge finanziaria 2025 (PLF) lo scorso ottobre è stato un vero duro colpo per le comunità. Ricordiamo che il governo chiede uno sforzo finanziario di 5 miliardi di euro. E questo, “anche se i comuni rappresentano solo il 3,5% del deficit pubblico e hanno già risparmiato milioni nel 2024 per riequilibrare i propri bilanci”, denuncia in un comunicato stampa Sébastien Vincini, presidente del Consiglio dipartimentale dell'Alta Garonna . Questo annuncio non è arrivato al momento giusto per il Dipartimento che, come tanti altri, si trova ad affrontare un “calo senza precedenti delle entrate”. La causa, in particolare, è “il crollo del mercato immobiliare”.
Un calo dei ricavi “senza precedenti” per l’Alta Garonna…
“Considerando i pagamenti mensili delle imposte sui trasferimenti (imposte sull’acquisto di beni immobili a beneficio delle comunità, ndr) riscossi fino ad oggi, il nostro dipartimento dovrebbe subire un’ulteriore perdita di entrate di 73 milioni di euro rispetto all’anno precedente, che si aggiunge ad una diminuzione di 90 milioni di euro nel 2023. Fatti salvi i risultati dell'ultimo trimestre, ciò rappresenta una perdita cumulata di 253 milioni di euro in due anni », indicare gli eletti del Dipartimento. Sébastien Vincini denuncia così “una situazione molto difficile”. “Le misure annunciate in vista del PLF 2025 lo rendono ormai insostenibile”, affermano gli eletti. Quest'ultimo, infatti, inciderebbe sui ricavi operativi del Dipartimento per “ulteriori 50 milioni di euro”.
“Per presentare un bilancio iniziale in pareggio, uno sforzo di 164 milioni di euro dovrebbe pertanto essere attuato”, constatano gli eletti. Il fabbisogno del territorio, infatti, è stimato in 1.670 milioni di euro, di cui 1.618 sarebbero coperti dalle entrate. Ma a questo si aggiungono 62 milioni di euro di risparmio lordo e i 50 milioni di euro di risparmio richiesti dal PLF. Uno sforzo considerato “considerevole”, soprattutto perché la comunità ha già dovuto fare dei compromessi “per garantire una buona gestione delle proprie finanze” nel 2024. “In Alta Garonna, anche la cessazione di tutte le nostre politiche proattive non farebbe altro che generare “un un risparmio di circa trenta milioni di euro, di cui dobbiamo cercare 164 milioni di euro”, sottolineano gli eletti.
… Insieme ad un aumento delle spese
C’è da dire che oltre a vedere calare i propri ricavi, la comunità sta soffrendo” l’aumento delle spese senza poterlo controllare », sottolinea Sébastien Vincini. “Le nostre dinamiche demografiche, accompagnate dall'invecchiamento della popolazione, portano inesorabilmente ad un aumento della spesa sociale e della necessità di servizi pubblici nei territori”, notano gli eletti dipartimentali. L'Alta Garonna è infatti uno dei dipartimenti in cui il numero di abitanti è aumentato di più tra il 2015 e il 2021. Ma poiché “le entrate non sono correlate all'evoluzione della popolazione”, il presidente del dipartimento teme, vista la sua “situazione finanziaria insostenibile”, “gravi ripercussioni sulla vita dei concittadini”.
“La spesa dei dipartimenti ha una forte utilità sociale in grado di ridurre le disuguaglianze di reddito, attraverso i trasferimenti che effettuano in termini di azione sociale, istruzione e persino alloggio. Ma l’assenza di un’adeguata leva fiscale, l’alterazione dell’autonomia finanziaria reale dei dipartimenti e il disimpegno finanziario dello Stato hanno amplificato questo deterioramento, anche se il territorio dell’Alta Garonna produce ricchezza che dovrebbe poter essere ridistribuita per soddisfare i bisogni sociali e contribuire alla riduzione delle disuguaglianze”, dichiarano gli eletti dipartimentali. E i risparmi chiesti dal governo non dovrebbero servire a nulla. Al contrario, potrebbero portare a “ deterioramento dei servizi pubblici locali e disgregazione sociale senza precedenti”, secondo Sébastien Vincini.
Gli eletti dell'Alta Garonna chiedono al governo
Per questo motivo gli eletti hanno adottato, durante la seduta dell'Assemblea dipartimentale di martedì 15 ottobre, una risoluzione “relativa alla situazione finanziaria dei dipartimenti” indirizzata in particolare al Primo Ministro. “Nonostante le differenze politiche, senza una maggioranza stabile in Parlamento, occorre avviare un dialogo tra Stato ed enti locali, costruire consenso e trovare il modo di mettere il servizio pubblico e l’interesse generale al centro delle preoccupazioni e delle decisioni”, auspicano i funzionari eletti. Già chiedono, con la loro risoluzione, “ilabbandono delle misure previste dal PLF 2025nello stato della discussione parlamentare, tesa a limitare le risorse dei Dipartimenti”, “una chiara congruità tra le risorse e le spese dei Dipartimenti”, “la compensazione finanziaria degli Assegni Individuali di Solidarietà” o addirittura “l'adozione, come al più presto una legge programmatica sulla “vecchiaia””.