“Domenica il Belgio francofono non avrà un solo eletto di estrema destra. Zero. Bolla. E questo mi piace”

“Domenica il Belgio francofono non avrà un solo eletto di estrema destra. Zero. Bolla. E questo mi piace”
“Domenica il Belgio francofono non avrà un solo eletto di estrema destra. Zero. Bolla. E questo mi piace”
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Dato che è piegato, lo farò per te. Fare pratica. Domenica sera in TV, i presentatori ci rivolgono il loro miglior sguardo contrito: “Il Belgio ha vissuto una domenica nera”. E la sera vi racconterò anche dei nostri tenori politici che faranno bella mostra di sé: “Il Vlaams Belang blablabli, un terremoto blablabla, dovremo imparare la lezione blablabluche”…

Ecco dunque le cose: domenica un gruppo strepitoso di estrema destra sarà il partito leader del paese. Sappiamo dove questo porta: da nessuna parte. O peggio. Puzzerà solo di odio, un po’ di più. E durerà 541 giorni, o più. Tutti faranno una smorfia. Anche io. Ma non solo. Anch’io ne sarò orgoglioso. Se! Orgoglioso di noi. Perché anche questo è finito: domenica il Belgio francofono non avrà più un solo eletto di estrema destra. Zero. Bolla. E mi piace. Mi piace l’idea di vivere in questa mezza campagna dove il marrone-nero non passa.

Un’eccezione europea. L’unica sacca di resistenza. Domenica andrà bene. Ma non per molto. Perché analisti e politologi ci spiegheranno – come sempre – il perché di questa “incongruenza”. E mi farà incazzare di nuovo. Perché, diranno, l’estrema destra francofona non è “strutturata”. E che non ha un leader “carismatico” in Vallonia e Bruxelles, come altrove. O perché la destra tradizionale banalizza qua e là le sue “idee” e le sue osservazioni (vedi tweet-GLB o Pierre-Yves Jeholet).

Anche perché il cordone sanitario mediatico è tenace: nessuna libertà di parola – quindi nessuna menzogna o manipolazione – per questi furiosi vestiti a festa nelle nostre frequenze e sui nostri giornali francofoni. Altrimenti, sicuramente, noi vallo-brussellesi faremmo come le Fiandre o i Paesi Bassi. Scusate cari “esperti”, ma se domenica non volete apparire troppo condiscendenti, infantili o addirittura offensivi nei confronti del “piccolo” cittadino-elettore francofono, aggiungete quanto segue… Uno: questo ha un cervello. Due: è lui che andrà nella cabina elettorale. Senza di te. Tre: se non vota mai l’estrema destra forse è perché ha deciso di farlo. Solo. Che detesta il razzismo, la xenofobia e le sciocchezze semplicistiche. Quindi è responsabile. E orgoglioso di esserlo.

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