Eliminazione delle agevolazioni, sorveglianza obbligatoria per i francofoni…: ecco cosa vogliono i nazionalisti fiamminghi per la periferia di Bruxelles

Eliminazione delle agevolazioni, sorveglianza obbligatoria per i francofoni…: ecco cosa vogliono i nazionalisti fiamminghi per la periferia di Bruxelles
Eliminazione delle agevolazioni, sorveglianza obbligatoria per i francofoni…: ecco cosa vogliono i nazionalisti fiamminghi per la periferia di Bruxelles
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Alcuni lo chiamano “Periferia di Bruxelles” O “Rand di Bruxelles”. Ma tra i nazionalisti fiamminghi questi nomi sono aborriti: i comuni fiamminghi attorno alla regione di Bruxelles costituiscono il “Rand fiammingo”. Punto aan de lijn. Un territorio – ricordiamo l’infinita saga BHV – che non ha mai smesso di essere teatro di lotte comunitarie.

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Nelle Fiandre, solo due partiti dedicano un capitolo completo del loro programma elettorale alla periferia di Bruxelles: il NVA e il Vlaams Belang. Cosa chiedono questi partiti nazionalisti, uno di destra, l’altro di estrema destra? Ci siamo immersi nei loro scritti.

Niente Horeca se non c’è padronanza dell’olandese

Ci prendiamo cura del carattere verde e fiammingo del Rand fiammingo, perché è ancora sotto enorme pressione. L’afflusso dalla regione di Bruxelles è molto ampio. La maggior parte di questi nuovi abitanti non sono di origine belga”è incluso nel preambolo del programma NVA.

Come al solito, il partito nazionalista chiede la rimozione delle agevolazioni linguistiche, considerate temporanee. Ricordiamo che sei comuni del Rand dispongono di strutture linguistiche (Kraainem, Drogenbos, Linkebeek, Rhode-Saint-Genèse, Wemmel, Wezembeek-Oppem) con quindi, grosso modo, servizi amministrativi anche in francese.

Il partito di Bart De Wever chiede leggi sulla lingua più severe. Si richiede, ad esempio, che la padronanza dell’olandese diventi una condizione per l’apertura, ad esempio, di un’attività Horeca nel Rand o di un negozio notturno.

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A livello scolastico, il ministro fiammingo dell’Istruzione Ben Weyts (NVA), responsabile anche del Rand, aveva già adottato misure per limitare l’uso di lingue diverse dall’olandese a scuola. Il programma va oltre: se i genitori non mostrano sufficienti segni di apprendimento dell’olandese, parte delle indennità scolastiche potrebbero essere confiscate.”per misure volte a promuovere l’olandese tra genitori e figli”.

La NVA chiede anche l’obbligo di redigere atti notarili in olandese, l’istituzione di un bonus come a Bruxelles per gli agenti di polizia, la creazione di veri e propri tribunali a Hal-Vilvoorde e il monitoraggio dei nuovi residenti valloni o brussellesi fino al raggiungimento del livello linguistico B1. “L’afflusso sistematico di migliaia di residenti di Bruxelles che si stabiliscono ogni anno nel Rand crea grandi sfide in termini di integrazione”.

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Ricordiamo che la NVA è tornata sotto questa legislatura con il suo decreto”Wonen in eigen streek”, che, a determinate condizioni abbastanza rigorose, privilegia nell’acquisto di un immobile chi ha avuto un legame con il Comune per un certo periodo.

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Un bonus per i fiamminghi

Nel Vlaams Belang le proposte riguardanti la periferia di Bruxelles sono molto più radicali. “Come Bruxelles, il Rand fiammingo è vittima di un folgorante processo di francesizzazione e di immigrazione massiccia”scrive il partito di estrema destra nel suo programma.

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Come per la NVA, si chiede la fine delle strutture linguistiche e la creazione di tribunali a Hal-Vilvoorde. Il partito chiede maggiori controlli linguistici, un”politica di integrazione“di carattere obbligatorio per i francofoni, priorità data ai fiamminghi per l’acquisto o l’affitto di case nonché un bonus per i fiamminghi che si trasferiscono nel Rand.

Belang chiede inoltre l’estensione della denominazione Rand fiammingo, che attualmente riguarda 19 comuni, a 31 comuni.

Più risorse richiedono CD&V

Attenzione: anche il CD&V dedica un punto del suo programma al Rand. Molto meno esigente di Belang o della NVA, il partito centrista evoca “sfide specifiche” dalla periferia di Bruxelles.

Nessuna proposta di restrizioni o controlli linguistici, ma una richiesta di maggiori finanziamenti e riconoscimento del Rand come a centrumregio.

Défi vuole “consultazioni popolari”

Sul versante francofono, solo Défi affronta veramente, con un capitolo dedicato, il destino del Rand fiammingo nel suo programma.

All’estremità opposta dello spettro rispetto al NVA e al Belang, gli amaranto chiedono un maggiore uso del francese. Chiedono di “organizzare una consultazione popolare nei comuni periferici affinché gli abitanti di questi Comuni possano esprimere la volontà di aderire alla Regione da loro scelta”e consentire agli eletti francofoni di parlare francese nei consigli comunali.

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Inoltre si sostiene che “eliminare la condizione di residenza prevista dalla legge federale per consentire agli studenti francofoni domiciliati in un comune privo di strutture di iscriversi ad una scuola francofona situata in un comune periferico denominato “facilities”.

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