si apre a Parigi il processo d’appello finanziario

si apre a Parigi il processo d’appello finanziario
si apre a Parigi il processo d’appello finanziario
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Lunedì 3 giugno a Parigi si apre il processo d’appello sull’aspetto finanziario del caso Karachi, trent’anni dopo i fatti, e quattro anni dopo la condanna di sei imputati, accusati di aver approfittato di contratti di armi per finanziare la sfortunata campagna presidenziale di Edouard Balladur nel 1995. Il caso, già molto antico, è tanto meno semplice in quanto l’ex primo ministro è stato assolto nel marzo 2021 dalla Corte di Giustizia della Repubblica, unico organo competente per i membri del governo, mentre il suo ministro della Difesa a all’epoca, François Léotard fu condannato a due anni di carcere e a una multa di 100.000 euro – Edouard Balladur ha oggi 95 anni, François Léotard è morto nell’aprile 2023.

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La vicenda è certamente uno scandalo politico di prim’ordine. I sospetti di finanziamenti nascosti sono emersi nel 2010, durante un’indagine su un attentato commesso nel 2002 a Karachi, in Pakistan, in cui furono uccisi undici dipendenti francesi della Direzione delle costruzioni navali (DCN). La Francia aveva infatti concluso nel 1994, attraverso il ramo internazionale della DCN, due contratti sugli armamenti, uno con il Pakistan per i sottomarini, l’altro con l’Arabia Saudita per le fregate.

Grosse tangenti, allora autorizzate, venivano pagate agli intermediari per ottenere i contratti. Ma una seconda rete, gestita da Ziad Takieddine e Abdul Rahman El-Assir, è stata imposta dallo Stato all’ultimo momento, e ha pagato “commissioni esorbitanti”ha giudicato la corte il 15 giugno 2020, più di 190 milioni di franchi (46 milioni di euro).

“Assunto desiderio di arricchimento personale”

Queste somme hanno dato luogo a “retrocommissioni” occulte, una parte delle quali è andata a beneficio degli imputati, l’altra ha permesso di colmare provvidenzialmente il deficit di finanziamento della campagna di Edouard Balladur: 10,25 milioni di franchi in contanti (2,5 milioni di euro) sono stati pagati nell’aprile 1995 all’associazione finanziatrice del candidato. Edouard Balladur sosteneva che si trattasse del ricavato della vendita di magliette e gadget durante i suoi incontri…

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Il Consiglio costituzionale, presieduto da Roland Dumas, ha tuttavia convalidato il suo resoconto elettorale senza battere ciglio, nell’ottobre 1995. Per quanto riguarda l’attentato di Karachi, ancora sotto inchiesta, non è stato accertato che fosse legato alla vicenda della corruzione, con grande furore dei familiari delle vittime, parti civili dichiarate inammissibili nel corso del processo, che hanno anche presentato ricorso.

Sei persone vengono così riprocessate dalla Corte d’appello: Ziad Takieddine e Abdul Rahman El-Assir, entrambi latitanti, entrambi condannati nel 2020 a cinque anni di carcere. Abdul Rahman El-Assir “ha svolto un ruolo centrale come facilitatore” nell’impostazione di tangenti, con “un presunto desiderio di arricchimento personale”, ha osservato la corte. Stessa conclusione del tribunale per Ziad Takieddine, “beneficiario indiretto di gran parte delle provvigioni contestate”Il quale ebbe “perfetta conoscenza della partecipazione ad un sistema di tangenti che ha permesso di rimpinguare i conti elettorali del candidato Balladur”.

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